PSD3, Open Finance, euro digitale: un nuovo orizzonte per la trasformazione digitale dell’Europa

Riprendiamo integralmente un interessantissimo articolo pubblicato dal Dott. Roberto Garavaglia, su PagamentiDigitali.

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Il 28 giugno 2023 la Commissione Europea ha avviato l’iter legislativo della PSD3, la nuova direttiva europea sui servizi di pagamento, insieme alle norme sull’Open Finance e quelle relative all’euro digitale. In questo articolo scopriamo le principali novità e analizziamo opportunità e impatti per il settore dei pagamenti digitali e, in generale, per il mercato fintech europeo.

Il 28 giugno 2023 segna un’importante tappa nel percorso di digitalizzazione dell’economia europea. In questa data, la Commissione Europea ha presentato proposte legislative che plasmeranno il futuro del mercato dei pagamenti digitali per il prossimo decennio. Queste comprendono la terza Direttiva sui Servizi di Pagamento (PSD3), il Regolamento sui Servizi di Pagamento (PSR), il quadro per l’accesso ai dati finanziari (FIDA) e un pacchetto dedicato all’Euro Digitale.

Tali strumenti legislativi seguono la strategia europea per la finanza digitale e avranno un impatto profondo sull’evoluzione del settore fintech in Europa.

PagamentiDigitali.it dedica uno speciale firmato da Roberto Garavaglia, redatto a poche ore dalla divulgazione dei testi comunitari, con il quale vengono presentate le principali novità, analizzandone le opportunità e gli impatti sotto il profilo strategico per l’industry della tecno-finanza e dei pagamenti innovativi.

Le innovazioni introdotte con le proposte odierne erano state anticipate il 24 settembre 2020 con l’annuncio del Digital Finance Package. Da allora, abbiamo seguito da vicino la sua evoluzione, dedicando due articoli di analisi dettagliata[1]. L’annuncio di oggi si inserisce nella strategia più ampia per il mercato dei pagamenti digitali, che include interventi importanti in aree come i pagamenti istantanei, i pagamenti inizializzati tramite la scansione di codici QR, i pagamenti contactless, le monete digitali delle banche centrali (CBDC) e l’identità digitale.

In questo contributo, forniamo un riassunto accessibile e di facile lettura delle nuove disposizioni introdotte dai progetti legislativi annunciati oggi dalla Commissione Europea. Prima di entrare nei dettagli, tuttavia, inizieremo con una panoramica che contestualizza l’intervento legislativo nel quadro più ampio dei processi decisionali della Commissione. Questa parte preliminare mira a facilitare la comprensione del cammino che ha portato alla creazione di questo progetto legislativo.

L’articolo, quindi, offre un esame conciso delle iniziative legislative rivelate oggi, fornendo una valutazione più accurata degli effetti che queste nuove misure avranno sulle direttrici strategiche del settore fintech europeo. Questo settore dovrà essere in grado di comprendere e sfruttare le potenzialità innovative di queste novità legislative.

Conclude il contributo una breve analisi delle tempistiche e delle previsioni strategiche di medio-lungo termine, utili a capire come sia possibile mettere a valore il portato innovativo delle proposte regolamentari diffuse oggi dalla Commissione.

Il processo di decisione collegiale della Commissione europea

La Commissione Europea opera secondo il principio di collegialità. Le decisioni sono prese dal Collegio dei Commissari, un organo composto da 27 membri, ciascuno proveniente da uno Stato membro dell’Unione Europea. Questo collegio è responsabile nei confronti del Parlamento europeo per tutte le decisioni prese, sottolineando l’uguaglianza di ogni Commissario nel processo decisionale e la condivisione della responsabilità.

La collegialità garantisce:

  • Una elevata qualità delle decisioni, dal momento che ogni Commissario ha la possibilità di essere consultato su ogni proposta.
  • Indipendenza istituzionale, poiché le decisioni sono prese senza interferenze esterne.
  • Condivisione della responsabilità politica tra tutti i Commissari, anche quando le decisioni sono prese a maggioranza.

Sebbene le decisioni siano normalmente prese per consenso, il Collegio può votare sulle questioni. In questo caso, una decisione viene adottata se riceve il voto favorevole della maggioranza dei Commissari. Ogni Commissario ha diritto a un solo voto e può esprimerlo solo in persona.

Le proposte legislative avviate dalla Commissione passano poi alla fase successiva del processo legislativo, spesso trasmesso al Parlamento Europeo per l’esame e l’approvazione (secondo la procedura legislativa ordinaria, detta anche codecisione).

Contemporaneamente, i parlamenti nazionali degli Stati membri dell’UE sono chiamati a esprimere il loro parere sulla proposta, confermando che la questione è meglio affrontata a livello europeo piuttosto che regionale o locale.

Il Collegio dei Commissari si riunisce solitamente una volta alla settimana, e l’ordine del giorno di ciascuna riunione è stabilito dal Presidente della Commissione in base al programma di lavoro annuale della stessa. Ogni punto all’ordine del giorno viene presentato dal Commissario responsabile dell’area pertinente, e la decisione viene presa collettivamente da tutti i Commissari presenti.

Nella riunione del 28 giugno 2023, come ampiamente annunciato in precedenza, l’ordine del giorno recitava: “Open finance and payments: Financial Data Access Regulation; Revision of EU rules on payment services” (Finanza aperta e pagamenti: Regolamento sull’accesso ai dati finanziari; Revisione delle norme dell’UE sui servizi di pagamento).

Il Digital Finance Package

Il Digital Finance Package è un insieme di strategie e regolamenti promosso dall’Unione Europea per guidare la transizione digitale nel settore finanziario. Tale pacchetto mira a facilitare l’innovazione e a garantire la stabilità finanziaria, proteggendo allo stesso tempo i consumatori.

La Digital Finance inerisce all’effetto delle nuove tecnologie sul settore dei servizi finanziari. Tecnologie come l’intelligenza artificiale, il machine learning, le applicazioni mobili, la tecnologia DLT (Distributed Ledger), il cloud computing e l’analisi dei big data stanno trasformando il modo in cui vengono forniti i servizi bancari e finanziari.

Il Digital Finance Package, annunciato il 24 settembre 2020, mira a capitalizzare questi sviluppi, offrendo un quadro regolamentare che incoraggia l’innovazione e affronta i potenziali rischi. Il pacchetto comprende una strategia per la finanza digitale, proposte legislative sui cripto-asset e sulla resilienza digitale, e una strategia rinnovata per i pagamenti al dettaglio.

Digital Finance Strategy

La Digital Finance Strategy delinea quattro aree prioritarie, tra le quali rileva la creazione di uno spazio europeo dei dati finanziari per promuovere l’innovazione nell’ambito dell’Open Finance. Questa strategia è supportata da una serie di regolamenti, tra cui:

  • Regolamento sulla resilienza digitale delle soluzioni tecnologiche nel settore finanziario (DORA)[2];
  • Regolamento relativo ai mercati delle cripto-attività (MiCAR)[3];
  • Regolamento che introduce un regime pilota per le infrastrutture di mercato basate sulla tecnologia a registro distribuito (DLT Pilot)[4].

Retail Payments Strategy

La Retail Payments Strategy, d’altra parte, pone l’accento sullo sviluppo di soluzioni di pagamento digitali e istantanee con portata paneuropea. Questa strategia prevede una serie di azioni per favorire l’uso dei pagamenti istantanei, semplificare i pagamenti al punto vendita, sfruttare l’Identità Digitale per l’autenticazione del cliente e consolidare il potenziale della PSD2 e della SEPA.

In sintesi, l’obiettivo del Digital Finance Package è di garantire che l’UE sia in grado di sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla digitalizzazione dei servizi finanziari, mantenendo al contempo elevati livelli di protezione dei consumatori e stabilità finanziaria. Questo rappresenta un importante passo avanti per la modernizzazione dell’economia europea e la sua posizione come attore digitale globale.

Il Payments Package: PSD3 e PSR

La Commissione europea ha presentato il 28 giugno 2023 delle proposte legislative note come il “Payments Package“, mirate a portare i pagamenti e il settore finanziario nell’era digitale.

Queste nuove norme sono destinate a migliorare ulteriormente la tutela dei consumatori, la concorrenza nei pagamenti elettronici, e a facilitare una condivisione sicura dei dati, consentendo ai consumatori di accedere a una gamma più ampia di prodotti e servizi finanziari migliori e più economici.

Il mercato dei servizi di pagamento ha subito trasformazioni significative negli ultimi anni, con un rapido aumento dei pagamenti elettronici e l’emergenza di nuovi fornitori che utilizzano tecnologie digitali per fornire servizi di “open banking“. Tuttavia, l’evoluzione del mercato ha portato anche alla comparsa di tipi più sofisticati di frode, mettendo a rischio i consumatori e la fiducia nel sistema.

Per far fronte a questi sviluppi, il Payments Package propone due serie di misure principali:

  1. Revisione della attuale Direttiva sui servizi di pagamento: la PSD2 ha permesso l’innovazione nel settore dei pagamenti e ha aperto la strada all’open banking, permettendo ai consumatori di condividere i propri dati bancari con fornitori di servizi di pagamento terzi in modo sicuro. La proposta di revisione della PSD2, che diventerà PSD3, mira a modernizzare ulteriormente questa direttiva per rispondere ai cambiamenti nel panorama dei pagamenti;
  2. Proposta di un Regolamento sui servizi di pagamento (PSR): questo nuovo regolamento è destinato a fornire un quadro normativo più dettagliato e coerente per il settore dei pagamenti. L’obiettivo è di affrontare le sfide emergenti, compresi i rischi per la sicurezza, e di sostenere l’innovazione e la concorrenza nel settore dei pagamenti.

Le misure introdotte dal Payments Package

Il “Payments Package” introduce una serie di misure mirate a modernizzare e ad aumentare la sicurezza ulteriormente nel settore dei pagamenti nell’UE. Queste misure includono:

  1. Lotta alle frodi nei pagamenti: si prevede un aumento della condivisione delle informazioni relative alle frodi tra i prestatori di servizi di pagamento. Inoltre, si punta a rafforzare le regole di autenticazione dei clienti e a estendere i diritti di rimborso per le vittime di frodi. Infine, verrà introdotto un sistema di verifica obbligatoria che allinea i numeri IBAN dei beneficiari con i nomi dei loro conti.
  2. Miglioramento dei diritti dei consumatori: le nuove misure prevedono una maggiore trasparenza nei casi di blocco temporaneo dei fondi, nei resoconti e nelle spese degli sportelli automatici.
  3. Promozione della concorrenza tra banche e non banche: questo obiettivo sarà perseguito consentendo ai prestatori di servizi di pagamento non bancari l’accesso a tutti i sistemi di pagamento dell’UE, garantendo a tali prestatori il diritto a un conto bancario.
  4. Miglioramento dell’Open Banking: l’obiettivo è eliminare gli ostacoli esistenti alla fornitura di servizi di open banking e migliorare il controllo dei clienti sui propri dati di pagamento.
  5. Miglioramento della disponibilità di contante: ciò sarà conseguito consentendo ai retailers (ad esempio un operatore della GDO) di fornire servizi di contante ai clienti senza richiedere un acquisto per un determinato prodotto a scaffale e chiarendo le regole per gli operatori indipendenti di sportelli automatici (IAD Independent ATM Deployer).
  6. Rafforzamento dell’armonizzazione e dell’applicazione delle norme: la maggior parte delle regole sui pagamenti sarà incorporata in un regolamento direttamente applicabile e le disposizioni sull’attuazione e sulle sanzioni saranno rafforzate.

Questo pacchetto di proposte è finalizzato a garantire che i consumatori possano continuare a effettuare pagamenti e transazioni elettroniche nell’UE in modo sicuro e protetto, sia a livello nazionale che transfrontaliero.

A livello di obiettivi più ampi, il pacchetto intende salvaguardare i diritti dei clienti e fornire una maggiore scelta di fornitori di servizi di pagamento sul mercato.

In sintesi, con queste proposte, la Commissione europea mira a garantire che il settore finanziario dell’UE sia preparato per la continua trasformazione digitale e in grado di sfruttare le opportunità e affrontare i rischi che essa presenta.

Il Financial Data Access package: FIDA

Il “Financial Data Access Package” introduce un quadro legislativo nuovo e innovativo per l’accesso e la gestione dei dati finanziari. Tale framework, chiamato FIDA (Financial Data Access), mira a stabilire regole chiare per la condivisione dei dati dei clienti nel settore finanziario al di là dei conti di pagamento.

Le principali proposte del FIDA includono:

  1. Possibilità per i clienti di condividere i propri dati: ai clienti sarà data la possibilità, ma non l’obbligo, di condividere i propri dati con gli utilizzatori dei dati, come le istituzioni finanziarie o le imprese fintech. Ciò permetterà ai clienti di ricevere prodotti e servizi finanziari più efficienti e economici.
  2. Obbligo per i titolari dei dati dei clienti: gli istituti finanziari dovranno mettere a disposizione i dati dei clienti ad altri utilizzatori dei dati, a condizione che il cliente abbia dato il proprio consenso.
  3. Controllo dei dati da parte dei clienti: i clienti avranno pieno controllo su chi ha accesso ai loro dati e per quale scopo, contribuendo così ad aumentare la fiducia nella condivisione dei dati.
  4. Standardizzazione dei dati dei clienti e delle interfacce tecniche (API): il framework FIDA prevede la standardizzazione dei dati dei clienti e delle interfacce tecniche nel contesto della condivisione dei dati finanziari.
  5. Regimi chiari di responsabilità per le violazioni dei dati: saranno stabiliti regimi chiari di responsabilità per le violazioni dei dati e meccanismi di risoluzione delle controversie.
  6. Incentivi per i titolari dei dati: saranno forniti ulteriori incentivi per i titolari dei dati al fine di creare interfacce di alta qualità per gli utilizzatori dei medesimi, anche attraverso un ragionevole compenso.

In pratica, queste proposte porteranno a prodotti e servizi finanziari più innovativi per gli utenti e stimoleranno la concorrenza nel settore finanziario. In tal senso si può immaginare che benefici significativi per i consumatori siano resi (più) fruibili, come una migliore gestione e consulenza finanziaria personale, processi di confronto o cambio di prodotto più semplici e meno costosi e una maggiore facilità di accesso a prestiti competitivi per le PMI.

Il digital euro package

La Commissione europea ha, infine, proposto anche due nuovi pacchetti legislativi volti a garantire l’accesso continuo a monete e banconote in euro in tutta l’area dell’euro e a definire un quadro di riferimento per un’eventuale nuova forma digitale dell’euro.

Queste proposte riflettono l’evoluzione delle tendenze di pagamento, con una maggiore adozione dei pagamenti digitali accelerata dalla pandemia di COVID-19, pur rispettando il desiderio del 60% delle persone intervistate di continuare ad avere la possibilità di utilizzare il contante.

Le due serie di misure proposte sono:

  1. Proposta legislativa sul corso legale del contante in euro: questa proposta mira a salvaguardare il ruolo del contante, garantendo che rimanga ampiamente accettato come mezzo di pagamento e facilmente accessibile per i cittadini e le imprese in tutta l’area dell’euro.
  2. Proposta legislativa che istituisce il quadro giuridico per un eventuale euro digitale: questa proposta offre ai cittadini e alle imprese un’ulteriore scelta per pagare digitalmente con una forma di moneta pubblica ampiamente accettata, economica, sicura e resiliente nell’area dell’euro, quale sarebbe una CBDC (Central Bank Digital Currency) dell’Eurosistema.Sebbene il quadro giuridico per l’euro digitale venga stabilito da questa proposta, la decisione finale su se e quando emettere l’euro digitale spetta alla Banca centrale europea.

La proposta relativa all’istituzione di un quadro giuridico per un eventuale euro digitale è composta, a sua volta, da due distinti regolamenti:

  1. Regolamento sulla costituzione di un euro digitale: questo regolamento stabilisce le basi per l’implementazione e l’uso di un euro digitale.
  2. Regolamento relativo alla prestazione di servizi digitali in euro: questo regolamento riguarda i fornitori di servizi di pagamento con sede in Stati membri la cui moneta non è l’euro, fornendo un quadro per la loro partecipazione e contributo all’euro digitale.

L’insieme di queste proposte rappresenta un passo significativo verso l’evoluzione del panorama finanziario europeo, equilibrando la necessità di innovazione con il desiderio di mantenere la disponibilità e l’accessibilità del contante.

Contesto di attuazione

Le proposte legislative annunciate oggi dalla Commissione europea sono in linea con l’impegno fondamentale della sua Strategia 2020 per i pagamenti al dettaglio. L’obiettivo è garantire che le norme applicabili al settore dei pagamenti al dettaglio dell’UE rimangano adeguate e aggiornate in relazione agli sviluppi del mercato, promuovendo al contempo lo sviluppo dei pagamenti istantanei nell’UE.

Tali proposte integrano il regolamento proposto dalla Commissione nel 2022, che ha come obiettivo rendere disponibili i pagamenti istantanei in euro a tutti i cittadini e le imprese che possiedono un conto bancario nell’UE e nei Paesi del SEE (Spazio Economico Europeo).

Inoltre, la proposta relativa al framework FIDA sostiene l’impegno stabilito nella Strategia per la finanza digitale 2020, con l’obiettivo di creare uno spazio europeo dei dati finanziari. Queste iniziative nel settore finanziario si inseriscono all’interno della più ampia strategia europea sui dati e si basano sui principi chiave per l’accesso e il trattamento dei dati stabiliti in iniziative correlate, come la legge sulla governance dei dati, la legge sui mercati digitali e la proposta di legge sui dati (Data Act).

Prossimi passi

Nei prossimi mesi, le proposte legislative saranno esaminate e discusse dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea. Se approvate, queste leggi influenzeranno significativamente la direzione futura del settore dei servizi finanziari e dei pagamenti all’interno dell’UE.

Le tempistiche previste

Le tempistiche previste per l’attuazione delle nuove regolamentazioni e direttive annunciate sono le seguenti:

  • Il Regolamento PSR entra in vigore venti giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Dopo questa data, gli Stati Membri avranno un periodo di tempo tra i 18 e i 24 mesi per implementare le nuove regole.
  • La nuova Direttiva PSD3 entra in vigore venti giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Gli Stati Membri avranno poi un periodo di 18 mesi per recepire e attuare la direttiva nei propri ordinamenti interni.
  • Il Regolamento FIDA entra in vigore venti giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Successivamente, gli Stati Membri avranno un periodo di 24 mesi per attuare le nuove disposizioni.
  • regolamenti relativi all’euro digitale, così come quello che garantisce il corso legale dell’euro in contante, entrano in vigore venti giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Essendo regolamenti, questi saranno direttamente applicabili negli Stati Membri senza necessità di trasposizione nazionale, secondo quanto stabilito dai trattati dell’Unione Europea.

L’incognita delle elezioni europee 2024

È importante considerare che il prossimo anno si terranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo. Questo evento potrebbe avere un impatto significativo sul processo legislativo europeo, poiché la composizione del Parlamento influenzerà la discussione, l’approvazione e la trasposizione delle leggi nei rispettivi Paesi membri.

La campagna elettorale potrebbe, inoltre, rallentare l’andamento dei lavori legislativi, in quanto l’attenzione dei politici e dei cittadini sarà concentrata sulle elezioni. Questo potrebbe causare ritardi nell’approvazione o nell’attuazione delle nuove regole.

Infine, il cambio di legislatura potrebbe portare a modifiche nelle priorità politiche dell’Unione Europea, il che potrebbe influenzare la velocità o l’orientamento con cui queste proposte vengono implementate.

La continuità normativa dell’UE

Nonostante le imminenti elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo e le possibili incertezze che possono derivare da questo evento, è importante ricordare che l’Unione Europea ha una lunga e consolidata tradizione di continuità normativa. Ciò significa che, a prescindere dai cambiamenti politici o istituzionali, gli impegni legislativi assunti e i processi in atto tendono a essere portati a termine secondo i piani stabiliti.

Questo principio di continuità permette di garantire stabilità e prevedibilità, due aspetti fondamentali per il buon funzionamento del mercato unico e per la fiducia dei cittadini e delle imprese nei confronti delle istituzioni europee. Pertanto, è ragionevole aspettarsi che l’iter legislativo delle proposte annunciate in data odierna proseguirà secondo le tempistiche previste, contribuendo così alla realizzazione degli obiettivi di innovazione e di inclusione finanziaria dell’Unione Europea.

L’orizzonte temporale complessivo

Valutando con un pizzico di ottimismo le precedenti considerazioni, se i negoziati che iniziano oggi dovessero seguire un andamento simile a quelli della precedente Direttiva PSD2, potremmo ragionevolmente prevedere che la maggior parte delle attuali proposte legislative presentate dalla Commissione Europea raggiungano la fase di promulgazione entro la metà del 2025, o forse anche prima.

Questo significherebbe che, per quanto riguarda il nostro paese, la trasposizione e l’attuazione di tali proposte nella legislazione primaria e secondaria potrebbe avere luogo entro il periodo 2027-2028.

Sottolineando l’importanza di queste tempistiche, è fondamentale ricordare che i periodi di attuazione previsti sono un punto di riferimento cruciale, ma non assoluto. L’iter di attuazione di politiche così importanti può essere soggetto a variabili inaspettate, che possono sia accelerare che ritardare l’attuazione complessiva.

Cionondimeno, la previsione di un orizzonte temporale fino al 2027-2028 offre una prospettiva realistica di quando potremmo aspettarci di vedere i pieni effetti di queste proposte legislative nell’ambito dell’economia e della società europea. Questo evidenzia l’importanza dell’impegno continuo e del monitoraggio costante da parte di tutte le parti interessate durante il processo di implementazione.

Previsioni strategiche

Sulla base delle previsioni condivise, che consideriamo non solo plausibili ma realistiche, ad avviso di chi scrive l’implementazione delle innovazioni legislative presentate oggi può essere progettata secondo il seguente schema temporale, diviso nelle fasi cruciali:

  • Sviluppo delle strategie: 2023 – 2027
  • Creazione di nuove proposte di valore: 2025 – 2029
  • Sviluppo di prototipi e MVP: 2026 – 2029
  • Rilascio commerciale: 2028 – 2033
  • Raggiungimento del plateau di produttività: 2033 – 2035

Questo schema temporale fornisce (o, perlomeno, dovrebbe facilitarne la consapevolezza) una strada chiara e decisa per massimizzare il valore delle nuove leggi annunciate oggi.

 

NOTE

[1] Si vedano al riguardo: “Digital Finance Package, tutto quello che c’è da sapere sulla nuova strategia Digitale dell’Europa – Prima parte”, Garavaglia R., 28 settembre 2020; “Retail Payment Strategy: le proposte del Digital Finance Package – Seconda parte”, Garavaglia R., 28 settembre 2020.

[2] Regolamento (UE) 2022/2554 del 14 dicembre 2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea il 27 dicembre 2022.

[3] Regolamento (UE) 2023/1114 del 31 maggio 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea il 9 giugno 2023.

[4] Regolamento (UE) 2022/8584 del 30 maggio 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea il 2 giugno 2023.

(Fonte: PagamentiDigitali)

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