PAGAMENTI DIGITALI? IL FUTURO STA NELL’INTEGRAZIONE

I pagamenti digitali ormai hanno preso piede nelle abitudini degli italiani. Tra i motivi di questo progressivo abbandono del contante c’è sicuramente la crescita dell’e-commerce di prodotto e servizio, penetrato ormai tra circa metà della popolazione, ma anche l’aumento di accessi da mobile, come smartphone e smartwatch, la diffusione delle app e delle carte prepagate, nonché di sistemi innovativi come Paysafecard, e di wallet come PayPal.

Tanti sono gli attori in gioco per un trend che vede ad esempio negli smart payment uno slancio di 16 punti percentuali registrato soltanto lo scorso anno, quando le transazioni cashless hanno raggiunto quota 63 per cento, con un transato di 182 miliardi di euro soltanto nel primo trimestre.

La tendenza in atto fa cadere l’attenzione su un nuovo approccio dei consumatori digitali, che in gergo viene denominato “multichannel”: gli acquirenti di oggi si muovono con destrezza tra canali di vendita, e dunque anche i sistemi di pagamento si adeguano a questa flessibilità.

Strumenti come Google Pay e Apple Pay consentono ad esempio di utilizzare le carte salvate nell’account per pagare online, ma anche nei negozi, in modo sicuro, senza condivisioni dei dati delle card, e, soprattutto, in maniera comoda.

La sfida, per il futuro, dal lato delle aziende che offrono sistemi di pagamento cashless, insieme a operatori e marketplace, è quello dell’integrazione e delle partnership strategiche. Il punto di partenza è quello di intercettare le esigenze e le tendenze di consumo dei nuovi utenti.

Si pensi al trend dei pagamenti “buy now, pay later” che di recente ha visto, ad esempio, scendere in campo BigCommerce e Scala Pay: la piattaforma di e-commerce ha implementato l’app di pagamenti rateali come modalità di pagamento in fase di checkout, così da venire incontro a chi sceglie di pagare a rate i beni acquistati: secondo i dati le conversioni possono crescere dell’11 per cento, e la spesa sul carrello medio di circa 48 punti percentuali.

L’approccio sembra funzionare anche nel caso dei beni di marca e di più alto valore economico, visto che anche il Gruppo Capri, leader nel fast fashion retail, ha inserito la formula “Paga in 3 Rate”, grazie a una partnership con Klarna, società svedese specializzata in pagamenti post-acquisto rateizzati.

Sicurezza e velocità sono alla base di questo approccio, come anche la soluzione “Request to Pay” che ha visto un tandem strategico tra Mastercard e Postepay, finalizzata alla gestione rapida delle richieste di pagamento in tempo reale in relazione a spese di e-commerce, ma anche fatture, bollette, e altro servizi.                                                           

La ricaricabile del Gruppo Poste è ormai uno dei sistemi di pagamento più usati dagli italiani: l’app ha ottenuto 21,7 milioni di download, considerando una versatilità d’uso che spazia dall’invio di denaro all’estero con Western Union a pagamenti di bolli auto e biglietti per i trasporti, passando per forme di intrattenimento digitale in cui le prepagate sono preferite ad altri sistemi, come per gli utenti che scelgono di giocare nei casinò con Postepay, in modo sicuro e legale. La sicurezza e la comodità sono anche alla base dello scambio di piccole somme di denaro per mezzo del solo numero presente in rubrica: il metodo p2p può essere pratico, ad esempio, per dividere un conto tra amici, o per contribuire a un regalo collettivo.

 

Oltre all’e-commerce, l’integrazione tra sistemi di pagamento si è dunque ormai radicato e diffuso anche nel campo dei servizi, partendo da quelli essenziali, come ad esempio i pagamenti verso la pubblica amministrazione.

Si pensi a PayTipper e PayPal: il fornitore di servizi di pagamento ha integrato il wallet come metodo ufficiale all’interno della piattaforma pagoPa, rendendo di fatto possibile al 60 per cento degli italiani che la utilizzano pagare tasse e bollette in questa modalità.

Secondo le stime degli esperti, anche l’anno in corso sarà caratterizzato da un’ulteriore spinta dei pagamenti digitali all’interno dei comparti più svariati: le aziende VISA stimano che entro il 2025 soltanto nel B2B si arriverà a toccare l’80 per cento delle transazioni totali, mentre le previsioni sono ottime anche per specifici settori come il turismo internazionale, che include sia le prenotazioni delle strutture ricettive che lo shopping nei negozi fisici, in considerazione del fatto che gli importi medi spesi dai visitatori stranieri sono aumentati del 13 per cento.

La questione della sicurezza delle transazioni è centrale da questo punto di vista, ma lo è altrettanto quello delle partnership tra operatori, poiché la sinergia consente di unire le forze in un’ottica tecnologica e anche operativa, entrando al meglio nel doppio canale, in una visione multichannel.

(Fonnte: SmartWeek

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