La carta spinge i pagamenti digitali, ma occhio ai nuovi strumenti

Il valore dei pagamenti digitali in Italia è arrivato, nel 2022, a 397 miliardi di euro, con una crescita del 18% rispetto al 2021: il cash continua a pesare per il 44% del transato, ma le transazioni con carta o addebito sul conto hanno ormai raggiunto il 40% del valore.

Questa fotografia di sintesi dei dati dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano nasconde però i cambiamenti in atto.

Il primo emerge guardando bene i numeri. La grandissima parte del valore transato, 390 miliardi di euro, passa dalle carte e dai wallet, ma raggiungono i 7 miliardi i pagamenti innovativi con addebito diretto su conto corrente, pur in una varietà di forme e strumenti.

La quota sul totale è relativamente piccola, ma rappresenta comunque un’evoluzione al di fuori del tradizionale modello basato su carta, fisica o virtualizzata che sia.

La crescita a doppia cifra, in questo caso 19%, si registra anche per il numero di transazioni con carta, con uno scontrino medio di 47,1 euro nella seconda metà del 2022: la cifra è in leggera crescita per il venire meno dell’effetto cashback, che aveva spinto molti consumatori italiani a usare la carta anche per importi minori.

Il contactless è la norma

I pagamenti con carta senza contatto rappresentano poco meno della metà della torta dei pagamenti digitali, con 186 miliardi di euro di valore e 4,5 miliardi di operazioni. Considerando solo i pagamenti con carta, il c-less rappresenta ormai il 68,6% delle operazioni: considerando anche i wallet NFC si arriva al 75,5%.

Lo scontrino medio delle transazioni c-less è di 41,50 euro.

I pagamenti innovativi crescono

I pagamenti cosiddetti “innovative” valgono 20,3 miliardi di euro, con un raddoppio (+103%) anno su anno.

Il carattere innovativo si riferisce all’utilizzo di nuove tecnologie o modalità per completare la transazione: in primis wallet per smartphone e dispositivi indossabili, che da soli intercettano tre quarti del sistema “innovative” con 16,3 miliardi di transato, +122% sul 2021.

Una parte di questo mondo “innovativo” risulta lontano dalla massa dei consumatori, perché utilizza hardware di diffusione ancora relativamente bassa, come i dispositivi indossabili, oppure perché si basa su modalità di interazione con il punto cassa diverse da quelle usate.

Non c’è dubbio, invece, che lo smartphone stia confermando il proprio ruolo di egemonia nel futuro dei pagamenti (e non solo).

Il wallet al centro dell’attenzione

Intorno al concetto di wallet, di portafoglio digitale, si stanno infatti concentrando progetti di scala europea come l’identità digitale, con la revisione del regolamento eIDAS che nel 2024 introdurrà un EUDI wallet, cioè un sistema di servizi certificati che permetterà ai cittadini di richiede, conservare e condividere le informazioni personali, ad esempio per verificare la propria identità accedendo a servizi o firmando documenti elettronici.

Ed è difficile non immaginare un wallet per smartphone nelle prossime sperimentazioni delle CBDC, le valute digitali di banche centrali: l’Euro Digitale che verrà potrebbe verosimilmente basarsi su una applicazione che permetta di acquistare nei negozi e online.

Resta da vedere se utilizzando il contactless, scansionando un QR code o entrambe le modalità, a scelta.

Addebito in conto corrente a 7 miliardi

Nell’ampio campo degli innovative payment si conferma il trend dell’addebito diretto in conto corrente, magari facendo leva su Open API che confermano all’esercente il completamento della transazione in tempo reale.

Il vantaggio principale dell’A2A (account to account) è di ridurre gli attori coinvolti nella gestione del pagamento, limando i costi.

A oggi siamo ancora a 0,2 miliardi di transazioni in Italia, per 7 miliardi di transazioni. Ma cresceranno.

L’automobile paga per noi

A livello internazionale, poi, cresce il ruolo degli “smart object payment”, le transazioni avviate da oggetti connessi a internet, in primis le automobili: negli USA si stimano a oggi circa 84 milioni di veicoli collegati alla rete.

E le previsioni sono, ovviamente, di ulteriore crescita.

L’exploit del BNPL

Un capitolo a parte del report riguarda i servizi collegati al pagamento, in cui il Buy Now Pay Later si conferma un trend importante: il 13% degli italiani avrebbe dichiarato di avere già utilizzato un servizio di questo tipo per almeno un acquisto online o in negozio e un terzo, il 33%, potrebbe utilizzarlo in futuro.

Il BNPL nel 2022 ha raggiunto i 2,3 miliardi di euro in termini di transazioni, crescendo del 253% rispetto al 2021: l’86% del valore riguarda acquisti online, portando il BNPL a conquistare circa il 4% del commercio elettronico.

L’importo medio dilazionato si conferma basso, 135 euro, con un numero medio di 3,1 tranche di pagamento.

(Fonte: AZIENDABANCA

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