Invoice trading, cresce in Italia, a quali aziende conviene

Continua a crescere l’invoice trading in Italia, sia per il numero di fatture comprate che per valore complessivo. Vediamo di quanto è cresciuto il mercato e a quali aziende conviene questo metodo.

L’invoice trading è un metodo di finanziamento che coinvolge tre attori principali: cedente, marketplace e cessionario. Il cedente, spesso una Pmi, dopo essere stata ammessa, vende le proprie fatture (non scadute) su un marketplace. Il cessionario, spesso un fondo di investimento alternativo, anticipa il saldo della fattura al netto della sua remunerazione. Il marketplace infine, funge da tramite tra i due attori.

Le aziende, naturalmente, per essere accettate in qualità di cedenti devono dimostrare di essere affidabili ed in grado di pagare le loro fatture, altrimenti non sono ammesse.

Il principale vantaggio che le aziende ottengono vendendo le proprie fatture è quello di avere maggiore liquidità senza condizionare la loro situazione finanziaria.

Secondo i dati dell’Osservatorio Supply Chain del Politecnico di Milano, in Italia le fatture B2B nel 2021 sono state pagate mediamente a distanza di 82 giorni. Grazie all’invoice trading, le stesse aziende possono monetizzare fino al 95% del valore nominale della fattura in 24-72 ore.

In Italia, in cui il territorio è ricco di Pmi, l’invoice trading sta crescendo, vediamo come e a quali aziende conviene.

Invoice trading: 11mila fatture acquistate nel 2022

Negli ultimi tre anni in Italia sono aumentate sia il numero delle fatture acquistate sia il loro valore complessivo. A rilevare questi dati è ItaliaFintech, associazione italiana degli imprenditori fintech, che ha fatto una panoramica sul triennio 2020-2022 delle principali piattaforme di invoice trading che operano in Italia. Da questa emerge quanto scritto precedentemente, ossia che l’invoice trading sta crescendo in maniera sensibile sul territorio.

Per quanto riguarda il valore complessivo delle fatture comprate in Italia, nel 2020 sono state acquistate fatture per 288,11 milioni di euro, 444,33 milioni nel 2021 e 571,72 milioni nel 2022, il che comporta un tasso di crescita medio annuo (CAGR) del 40,9%.

Per quanto concerne invece il numero di fatture acquistate, nell’anno fiscale 2020 sono state comprate 5.332 fatture, 7.475 nel 2021 e 11.416 nel 2022, con un CAGR complessivo del 46,3%.

Invoice trading: a quale aziende conviene

Com’è stato possibile vedere, l’invoice trading offre la possibilità alle aziende che vendono fatture di ottenere liquidità in breve tempo. Tuttavia, secondo ItaliaFintech, il discorso può essere ampliato a due ulteriori sottogeneri di aziende: quelle che hanno «rallentato» e quelle che stanno «accelerando».

Con le prime si intende delle società che hanno diminuito il loro fatturato e perciò hanno meno credito in banca. Nel qual caso, vendere le proprie fatture consente loro di monetizzare rapidamente un attivo fungibile, dotare l’azienda di liquidità addizionale e consentirle quindi di «ripartire».

Mettendo in pratica questo atteggiamento, le società possono migliorare la loro situazione in bilancio e perciò apparire anche più solide di fronte a creditori del mondo finanziario tradizionale.

Le aziende che stanno «accelerando» sono invece quelle che, magari dopo un periodo di crisi, stanno ripartendo con successo. Può capitare tuttavia che, in mancanza di liquidità non siano in grado di effettuare tutti gli ordini di cui necessitano. Mettendo sul mercato dell’invoice trading le loro fatture, queste aziende hanno la possibilità di ottenere la liquidità necessaria in maniera flessibile e di conseguenza continuare a crescere.

(Fonte: Money.it )

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