Imprese estere, con 1.700 aziende la Germania è il primo investitore in Italia

Studio Intesa Sanpaolo per la Camera di commercio italo-germanica: un valore di 93 miliardi di euro, in crescita tra il 2010 e il 2021

Primo partner europeo per l’industria manifatturiera italiana, la Germania è anche il principale investitore estero in Italia e la pandemia non ha frenato l’interesse per il nostro Paese, dove uno studio di Intesa Sanpaolo per conto della Camera di commercio italo-germanica (AHK Italien) ha calcolato la presenza di 1.700 aziende a controllo tedesco, che danno lavoro a 193mila addetti e generano 96 miliardi di euro di fatturato, un valore in crescita rispetto al periodo pre-pandemia.

Secondo i dati Eurostat, la Germania è dunque il primo Paese per numero di imprese estere in Italia, con il 15,7% del totale delle controllate e il terzo per fatturato generato (16,1% del totale del fatturato prodotto dalle controllate estere nel nostro Paese). Il loro numero è diminuito tra il 2010 e il 2019, ma con un calo meno marcato rispetto alla media delle controllate estere in Italia (-0,8% contro il -1,7% medio annuo). Nello stesso periodo, tuttavia, le controllate tedesche hanno registrato un aumento sia del fatturato (+3,3% medio annuo) sia del numero di occupati (39mila addetti).

La pandemia non frena la crescita dei fatturati

Nel periodo 2019-2021, tra le imprese a controllo estero, quelle tedesche hanno registrato una crescita del fatturato del 7,6%, seconda solo a quella delle controllate statunitensi (+8%), rispetto a una media del 6,3% delle multinazionali estere attive nel nostro Paese.

La Germania è, inoltre, il primo Paese per investimenti Greenfield in Italia: questo tipo di operazione rappresenta il 69% degli IDE tedeschi e il 21% del totale degli investimenti esteri. Le controllate tedesche si distinguono anche per una redditività elevata e in crescita, con un ROE pari a 11,3 nel 2021 e una concentrazione di brevetti nei settori automotive e farmaceutico.

I settori di attività: in testa il commercio

Le aziende a controllo tedesco sono attive principalmente nel commercio (54,7% del totale per fatturato e 45,2% per numero di imprese) e nel settore manifatturiero (28,7% per fatturato e 26,5% per numero di imprese). La ripartizione settoriale degli addetti delle controllate tedesche in Italia si concentra nella meccanica (24,1%) e nell’automotive (21,5%); seguono metallurgia (7,4%) e industria farmaceutica (6,7%).

In Lombardia quasi la metà degli IDE tedeschi

La distribuzione a livello territoriale, invece, vede nella Lombardia quasi la metà (47,4%) delle aziende a controllo tedesco, una percentuale che si attesta al 43,8% nel caso del manifatturiero. Rilevante la presenza di aziende tedesche anche in Trentino-Alto Adige (13,8%), Veneto (10,2%), Emilia-Romagna (7,4%) e Piemonte (6,6%).

(Fonte: il Sole 24 Ore

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