L’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm prevede un incremento del 6% del valore degli acquisti online di prodotti da parte degli italiani.
Il valore degli acquisti online di prodotti in Italia crescerà del 6% nel 2024, raggiungendo i 38,6 miliardi di euro: a dirlo è l’ultima indagine dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano presentata in occasione della diciannovesima edizione di Netcomm Forum.
Sono i comparti Arredamento e home living, Auto e Ricambi e Food & Grocery a trainare l’aumento, con tassi compresi tra l’8% e il 12%; a seguire troviamo Beauty, Informatica ed Elettronica di consuma e Abbigliamento, con una crescita compresa tra il 7% e il 5%.
Rimane stabile rispetto al 2023 la penetrazione dell’online sul totale degli acquisti retail, con una quota dell’11%.
“In Italia l’eCommerce e più in generale il Retail, dopo aver reagito alle numerose scosse e cambi di equilibrio degli ultimi anni, si trova ora nella fase dell’osare. L’online sta sperimentando l’utilizzo di tecnologie (anche di frontiera) in grado di migliorare le attività di relazione con il consumatore e di ottimizzare il back-end. Prove virtuali di capi di abbigliamento, soluzioni basate sull’AI, come la raccomandazione evoluta dei prodotti, la ricerca tramite immagini e il supporto di chatbot, incrementano e migliorano l’accesso all’acquisto per qualsiasi generazione, assicurando un ampliamento della base di clienti” afferma Valentina Pontiggia, Direttrice dell’Osservatorio.
Le spedizioni di eCommerce in Italia
Guardando al volume di spedizioni, secondo l’ultima edizione del Delivery Index, la ricerca annuale di Netcomm in collaborazione con Poste Italiane che monitora le spedizioni, nel primo trimestre del 2024 sono stati spediti 186 milioni di pacchi come risultato di acquisti online, un aumento del 13,5% rispetto allo stesso periodo del 2023.
In questo caso trainano il dato gli acquisti in ambito Fashion & Sport (23,3%), seguiti da Informatica ed Elettronica di consumo (18,4%) e Health & Beauty (17,6%).
La ricerca evidenzia che 8 acquisti online su 10 avvengono presso le piattaforme di uno dei 10 merchant più popolari, con l’editoria che è la categoria con la percentuale più alta (95,4%) di acquisti sui canali dei top merchant del settore.
L’Home Delivery è la modalità di consegna più scelta (81,5%), mentre solo il 18,5% ha usufruito di un punto di ritiro.
La soddisfazione media sui servizi di consegna e ritiro è molto elevata: i consumatori hanno assegnato 9 punti su 10 alle consegne out of home e 8,9 punti su 10 alle consegne home delivery.
Ottimi risultati anche per i resi: in media si parla di una quota del 5,9% sul totale delle spedizioni, con valori massimi per i settori del Fashion (11,3%) e dell’Informatica ed Elettronica (7,9%) e minimi per l’Editoria (3,1%) e l’Health & Beauty (2,0%).
I siti di eCommerce
Oggi in Italia le aziende che hanno un proprio sito e-commerce sono 88.000. Analizzando le società di capitale, la maggior parte ha dai 6 ai 10 anni di vita (33%) e dagli 11 ai 25 anni (30%), mentre solo il 2,5% delle aziende più giovani, cioè con meno di 2 anni, e il 3% di quelle con più storia alle spalle, con oltre 50 anni di vita, ha un proprio sito di eCommerce.
Osservando la distribuzione geografica, il 18,6% delle aziende con sito di eCommerce si trova in Lombardia, seguita dal Lazio (12,1%) e dalla Campania (12%). Roma e Milano sono le città con più aziende che hanno un proprio canale eCommerce attivo (quasi il 10%), e segue Napoli con quasi il 7% delle aziende.
Il 78,8% delle aziende con un proprio sito eCommerce offre più di un metodo di pagamento: il 20,8% ha 2 metodi di pagamento, il 28% ne ha 3 e il 30% ne ha 4 o più. Tra le aziende con un solo metodo di pagamento, il 47,7% usa PayPal, il 33,5% la possibilità di pagare con carta di credito e il 10,4% con bonifico bancario.
Tra le aziende che offrono due metodi di pagamento, la maggior parte di esse adotta PayPal (il 71,87%) e la carta di credito (il 72,23%), e il 38,5% offre la possibilità di pagare tramite bonifico bancario.
Salendo a chi offre 3 metodi di pagamento, rimangono in testa la carda di credito e PayPal con, rispettivamente, il 91,66% e il 91,19%; a seguire c’è il bonifico bancario (82,6% dei casi).
Circa l’80% delle aziende analizzate ha almeno un social network: Facebook è quello più diffuso (90,8%) tra queste, seguito da Instagram (76,2%), YouTube (21,1%), Linkedin (18,1%) e Twitter (17,3%).
“Se il mercato dell’eCommerce B2C in Italia continua a registrare una crescita costante, così come il numero di acquirenti digitali nel nostro Paese, che oggi sono 33,7 milioni, in questa edizione di Netcomm Forum ci siamo chiesti anche a che punto sono le aziende italiane e quante sono le realtà che hanno un proprio sito e-commerce. Ad oggi, sono 88.000, la maggior parte delle quali (18,6%) si trova in Lombardia, in Lazio (12,1%) e in Campania (12%). Abbiamo osservato, inoltre, che il 24,5% delle aziende che ha un proprio sito e-commerce registra un grado di internazionalizzazione alto e medio alto contro il 9,7% delle altre registrato a livello nazionale. È evidente, però, che l’internazionalizzazione sia una leva di sviluppo su cui occorre lavorare ancora molto: quasi il 63% delle aziende italiane che ha un proprio sito e-commerce ha ancora un grado di internazionalizzazione basso o medio-basso, e la percentuale sale a oltre l’82% per le aziende italiane” ha dichiarato Roberto Liscia, Presidente di Netcomm.
I touchpoint digitali influenzano gli acquisti in negozio
Secondo la ricerca Netcomm NetRetail, i touchpoint che più influenzano gli acquisti online sono i motori di ricerca (55,9%), i siti o l’app del brand (50,4%), le recensioni dei prodotti (48,2%) e i siti o le app terze (43,3%).
L’analisi segnala anche il ruolo di rilievo dei social (31,7%), delle notifiche push (30,5%) e i punti vendita (24,9%). La maggior parte degli acquisti online (62,9%) passa per gli eRetailer, cioè i merchant nati online; seguono i siti dei produttori (18,6%), i retailer tradizionali (12,2%), i siti comparatori (5%) e infine quelli di vendite private e coupon che valgono rispettivamente l’1,1% e lo 0,2% degli acquisti.
Dalla ricerca emerge che più di un terzo (38,9%) delle decisioni di acquisto offline è influenzato da touchpoint digitali. Sono soprattutto i consumatori che acquistano smartphone (95,5%), di elettronica (76,5%), elettrodomestici (76%), attrezzatura sportiva (69,6%), food delivery (60%), contenuti fisici (59,7%), arredamento e casalinghi (55%) e giocattoli (53,3%) ad avere consultato almeno un canale digitale prima di procedere con l’acquisto in negozio.
Anche l’offline ha influenza verso l’online, anche se in maniera minore: il negozio fisico orienta un quarto degli acquisti online (25%), soprattutto nel caso di elettrodomestici (53,6%), arredamento e casalinghi (44,4%), calzature (43,5%), food delivery (42,6%) e attrezzatura sportiva (41,9%).
I metodi di pagamento
La maggior parte degli acquisti online (92%) viene pagata al momento dell’ordine e solo nell’8% dei casi il pagamento avviene alla consegna o al ritiro, oppure nel momento di utilizzo del servizio.
L’uso del contante è in diminuzione: oggi viene utilizzato solo dal 2,1% dei consumatori per acquistare online, mentre i metodi di pagamento più utilizzati sono il Digital Wallet (32,7%), la carta prepagata (26,6%) e la carta di credito (25,2%). Il bonifico è utilizzato solo nell’1,4% dei casi ma con importi 4 volte superiori alla media.
(Fonte: tom’s HARDWARE)
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