Le startup fintech si stanno aprendo a delle collaborazioni con altri attori del sistema economico. Per rendere le partnership fruttuose è però necessario dialogare e venirsi in contro.
Le startup fintech hanno iniziato a dialogare con altri attori del sistema economico, con l’obiettivo di instaurare delle collaborazioni mutualmente vantaggiose. È questo quello che emerge dal report Fintech Waves 2023, realizzato da EY e Fintech District.
Dal rapporto emerge che a partire dal 2021 il 90% delle startup sondate ha avviato delle collaborazioni che hanno permesso loro di crescere. Il campione di aziende che ha partecipato al sondaggio (tra agosto e dicembre 2022) è costituito da circa 100 realtà appartenenti al mondo del fintech, che hanno il loro quartier generale in Italia o che sono operative sul territorio.
Le ragioni per avviare delle collaborazioni sono state multiple. Quelle che sono emerse come più significative sono:
- la creazione di nuovi prodotti o servizi;
- finalità di marketing;
- aumento del fatturato;
- ricerca di specifiche competenze e tecnologie;
- ampliamento della clientela.
Molte startup fintech hanno affermato di aver riscontrato difficoltà nell’ambito dell’integrazione, in particolare:
- nell’integrazione dei processi (36%);
- nell’integrazione delle tecnologie (33%);
- nell’integrazione contrattuale (24%).
Altre problematiche che sono emerse sono state:
- lo scarso adattamento culturale (14%);
- il rischio di «cannibalizzazione» (12%);
- la mancanza di una strategia comune (11%).
(Fonte: Money)
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