La Direttiva UE 2023/2225 del 18 ottobre 2023 segna un punto di svolta nella tutela dei consumatori europei contro il sovraindebitamento. Questa nuova normativa, che entrerà in vigore il 20 novembre 2026, mira a creare un quadro armonizzato per proteggere i consumatori in un’era di rapida evoluzione tecnologica e finanziaria.
La direttiva introduce misure cruciali:
- Valutazione approfondita del merito creditizio: I creditori dovranno effettuare una valutazione dettagliata basata su informazioni accurate e pertinenti riguardanti il reddito, le spese e la situazione finanziaria complessiva del consumatore. Questo processo mira a garantire che il credito venga concesso solo quando è ragionevole aspettarsi che il consumatore possa rimborsarlo secondo i termini del contratto.
- Promozione di pratiche responsabili: La direttiva enfatizza l’importanza dell’educazione finanziaria dei consumatori. Gli Stati membri sono incoraggiati a implementare programmi di informazione e formazione per aiutare i consumatori a comprendere i rischi associati all’assunzione di debiti eccessivi.
- Istituzione di servizi di consulenza sul debito: Una delle innovazioni più significative è la proposta di creare servizi di consulenza specializzati e indipendenti. Questi servizi, accessibili a costi contenuti, forniranno supporto legale, finanziario e psicologico ai consumatori in difficoltà finanziarie, aiutandoli a gestire i loro debiti e a mantenere un tenore di vita dignitoso.
- Responsabilità dei creditori: La direttiva sottolinea il ruolo cruciale dei creditori nella prevenzione del sovraindebitamento. Essi sono chiamati a identificare tempestivamente i consumatori in difficoltà finanziarie e a fornire loro supporto adeguato prima che la situazione si aggravi.
Queste disposizioni riflettono la crescente consapevolezza dei rischi associati a nuove forme di credito, come il “buy now pay later“, che hanno reso l’accesso al credito più rapido e facile, ma potenzialmente più rischioso per i consumatori meno informati.
L’Italia, che già affronta parzialmente questi temi nel Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, dovrà adeguare la propria legislazione entro il 2025. In particolare, l’attuale normativa italiana prevede già alcune misure di tutela, come la valutazione del merito creditizio da parte dell’Organismo di Composizione della Crisi (OCC) e sanzioni per i finanziatori che hanno aggravato la situazione di sovraindebitamento del consumatore.
La nuova direttiva UE va oltre, richiedendo un approccio più proattivo e preventivo. Ad esempio, l’istituzione di servizi di consulenza sul debito rappresenta un passo avanti significativo, offrendo ai consumatori un supporto specializzato prima che la loro situazione finanziaria diventi insostenibile.
Inoltre, la direttiva pone un’enfasi particolare sulla responsabilità dei creditori non solo nella fase di concessione del credito, ma anche durante l’intera durata del rapporto contrattuale. Questo significa che le banche e gli altri istituti finanziari dovranno sviluppare sistemi e procedure per monitorare costantemente la situazione finanziaria dei loro clienti e intervenire tempestivamente in caso di segnali di difficoltà.
L’implementazione di queste misure richiederà un notevole sforzo da parte degli Stati membri, delle istituzioni finanziarie e dei consumatori stessi. Tuttavia, il potenziale beneficio in termini di stabilità finanziaria e benessere sociale è significativo. Riducendo il rischio di sovraindebitamento, la direttiva mira a creare un mercato del credito più equo, trasparente e sostenibile in tutta l’Unione Europea.
In conclusione, la Direttiva UE 2023/2225 rappresenta un passo importante verso una maggiore protezione dei consumatori nel settore finanziario. Mentre ci avviciniamo alla data di implementazione, sarà fondamentale monitorare attentamente come i vari Stati membri, inclusa l’Italia, tradurranno questi principi in leggi e regolamenti concreti, assicurando che l’obiettivo di prevenire il sovraindebitamento e promuovere pratiche di credito responsabili sia pienamente realizzato.
(Fonte: Dirittodelrisparmio)
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