Il Buy Now Pay Later è al centro dell’attenzione sia del Fintech sia, e in misura crescente, di banche e player tradizionali del credito al consumo.
Abbiamo approfondito le prospettive del Buy Now Pay Later in Italia in un episodio del podcast “#define banking next” che AziendaBanca sviluppa insieme a CRIF, di cui questo testo è un adattamento.
L’ospite della puntata è Elisabetta Pancaldi, Senior Director di CRIF.
AG. Il Buy Now Pay Later è una modalità di pagamento che permette di dilazionare appunto un pagamento in una manciata di rate. Nasce dal mondo Fintech, e tra l’altro uno degli unicorni italiani è partito proprio da questo ambito, ma è finito anche nel radar degli attori bancari. Elisabetta, quali sono i trend che CRIF vede per il Buy Now Pay Later (BNPL)?
EP. Negli ultimi anni, il BNPL è cresciuto moltissimo tra i cosiddetti “metodi di pagamento alternativi”. Questa crescita certamente esplosiva in passato, dobbiamo dirlo, oggi sembra essersi attenuata.
La traiettoria del BNPL resta comunque in ascesa: a livello internazionale, il transato nel 2023 è cresciuto del 18% rispetto all’anno precedente. Possiamo ormai ritenere che sia uno strumento stabile all’interno dell’ecosistema bancario.
Il posizionamento unico di CRIF nel mercato italiano ci ha permesso di svolgere un’analisi molto approfondita, usando il nostro ecosistema di dati con oltre 110 milioni di posizioni creditizie.
Abbiamo indagato lo stato della domanda e dell’offerta di Buy Now Pay Later in Italia, confrontandolo con l’andamento del prodotto bancario e di credito al consumo con cui ha alcune caratteristiche in comune: i finanziamenti small ticket, cioè di piccolo importo.
Nel secondo semestre del 2023 il valore dell’erogato BNPL è cresciuto del 35% rispetto a un anno prima: una impennata trainata dal commercio elettronico.
Se invece guardiamo ai prestiti small ticket, nello stesso periodo riscontriamo una leggera flessione, decisamente più marcata per gli elettrodomestici, -17%, e per l’elettronica, -5%.
AG. Con i dati del vostro Osservatorio puoi darci una descrizione di chi sono gli utilizzatori di Buy Now Pay Later in Italia?
EP. Un primo aspetto interessante è che il BNPL può essere uno strumento di inclusione finanziaria. Ben il 61% di coloro che si avvicinano al credito per la prima volta, i cosiddetti “new to credit” lo fa attraverso un prodotto BNPL.
AG. Quindi il Buy Now Pay Later diventa una specie di porta di ingresso al credito, anche se tecnicamente è uno strumento di pagamento?
EP. Esatto. In quasi due casi su tre questo primo avvicinamento al credito passa dal BNPL.
La nostra analisi smentisce poi il pregiudizio per cui il BNPL è uno strumento solo per la Gen Z. Nel 2023, i principali utilizzatori sono stati le generazioni precedenti, cioè Gen X e Millennials.
Inoltre, sta crescendo anche l’incidenza del Baby Boomers: 6 punti percentuale in più rispetto al 2022. Considerato che i Boomer sono il 24% della popolazione italiana, questo dato è molto interessante.
Un elemento anagrafico, comunque, è presente. La popolazione che, in Italia, ottiene una facilitazione finanziaria con il BNPL è, in media, più giovane di quella a cui viene erogato un prestito small ticket.
Altro dato che forse sorprenderà qualcuno: chi sceglie il BNPL ha un profilo reddituale significativamente più elevato rispetto a chi utilizza uno small ticket tradizionale. Nel BNPL abbiamo un 40% di utenti con reddito superiore ai 1.600 euro netti mensili, mentre nello small ticket questa quota è al 27,7%.
Forse anche grazie a questo profilo, il trend di rischiosità del BNPL sta diminuendo rispetto al 2022 ed è meno della metà rispetto ai finanziamenti small ticket, la cui rischiosità è anzi risultata in crescita nel 2023.
AG. Il Buy Now Pay Later italiano ha qualche peculiarità rispetto a quello di altri Paesi?
EP. In Italia abbiamo due tipologie distinte di BNPL: il Pay in X e il POS Lending.
Il Pay in X è una dilazione di pagamento in un numero solitamente contenuto di rate, 3 o 4, senza applicazione di interessi. Si caratterizza per dilazioni brevi e importi limitati.
Il POS Lending, invece, è uno strumento che in Italia esiste da parecchio tempo. È una dilazione dell’acquisto mediante smart POS, offre dilazioni più lunghe, fino a 12 o 18 rate, finanzia importi più elevati e, spesso, prevede l’applicazione di interessi.
Questa diversificazione si è creata anche per riflettere le preferenze e le esigenze degli italiani. E sicuramente contribuisce a rendere il BNPL più flessibile.
A proposito di queste due tipologie di dilazioni, è interessante confrontarle. Il rischio del Pay in X, ad esempio, è assai contenuto: quasi la metà di quello registrato dal POS Lending, che a sua volta si mantiene comunque al di sotto della rischiosità media dello small ticket.
Gli utilizzatori di queste due tipologie, poi, hanno un profilo reddituale caratteristico: oltre il 45% degli utenti Pay in X ha un reddito superiore ai 1.600 euro mensili, il 15% in più rispetto a chi usa POS Lending e prestiti small ticket.
AG. Abbiamo descritto il passato e il presente di questo strumento. Ma qual è il futuro del BNPL in Italia?
EP. L’integrazione di questo strumento con l’e-commerce è il fattore chiave del suo successo, che lo rende sempre più popolare. Il futuro del BNPL in Italia sembra promettente, con il settore che si adatta costantemente alle esigenze dei consumatori e alle condizioni macroeconomiche.
Si sta assistendo, ad esempio, a un allargamento dell’offerta Buy Now Pay Later in nuovi settori, come il Turismo e i Servizi, una ulteriore indicazione di crescente accettazione e adozione da parte del mercato italiano.
Bisogna anche tenere presente il fronte normativo, con una crescita della regolamentazione Buy Now Pay Later a livello globale. Molte autorità centrali stanno modificando i loro quadri normativi per garantire la protezione dei consumatori e prevenire il sovraindebitamento.
Paesi come l’Australia e il Regno Unito stanno adottando normative specifiche. A livello europeo, invece, la nuova direttiva sul credito al consumo include il Buy Now Pay Later nel suo perimetro di applicazione, chiaro segnale dell’attenzione sia per il BNPL come forma di pagamento, sia per le misure atte a garantirne un utilizzo responsabile.
AG. Per un periodo è sembrato quasi che il BNPL fosse fuori dalle regole e dagli strumenti consolidati di valutazione del rischio e di protezione dei consumatori. La normativa è in via di adeguamento, ma che cosa fa un Credit Bureau in questo ambito?
EP. I Credit Bureau svolgono un ruolo essenziale nel mantenere l’integrità del sistema finanziario, fornendo informazioni cruciali per valutare la solvibilità dei debitori e prevenire il sovraindebitamento.
La regolamentazione, in primis la nuova Direttiva Europea sul credito al consumo, rafforza il ruolo dei Bureau nel contesto del BNPL, promuovendo una maggior tutela dei consumatori e una gestione responsabile del credito.
Lo studio realizzato da CRIF sottolinea che i player BNPL e le società di informazioni creditizie hanno avviato un confronto in diversi Stati dell’Unione Europea. Infine, abbiamo anche individuato una serie di best practice da tenere in considerazione per una efficace ed efficiente collaborazione, volta a migliorare la protezione e l’autonomia dei consumatori di BNPL per garantire un ecosistema finanziario sicuro e sostenibile.
AG. CRIF che ruolo gioca nell’offerta di servizi Buy Now Pay Later?
EP. Anche nell’ambito del BNPL l’utilizzo dei dati del Sistema di Informazioni Creditizie (SIC) di CRIF nella valutazione di richieste di rateizzato è imprescindibile, sia per avere una visione esaustiva del livello di indebitamento della clientela, sia per prevenire situazioni di stress finanziario.
Serve uno strumento di valutazione oggettivo e coerente con le linee guida normative. CRIF è partner di player di mercato come Cofidis, Compass, Sella Personal Credit, oltre che Klarna a livello internazionale. Lavoriamo anche con grandi retailer dell’e-commerce, come Zalando o La Redoute e, a livello internazionale, Fly Now Pay Later.
Abbiamo una piattaforma digitale che fa leva su oltre 100 controlli dell’ecosistema di dati, combina verifiche tradizionali sul rischio di credito, fonti istituzionali (SCIPAFI) ma anche di nuova generazione, messe a disposizione dall’open banking, istantaneamente.
Dati che possono essere utili anche alle aziende per identificare trend di mercato, opportunità di crescita e di sviluppo di nuove strategie commerciali.
(Fonte: AziendaBanca)
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