[BNPL for Business] Valutazione e Covenants nel Finanziamento alle PMI: Un’Analisi Approfondita

Quando le piccole e medie imprese (PMI) si avvicinano a istituti di credito o investitori per ottenere finanziamenti, vengono sottoposte a un’istruttoria approfondita che include la valutazione di diversi indicatori economici, patrimoniali e finanziari.

Inoltre, durante la negoziazione del contratto di finanziamento, vengono spesso inseriti covenants che regolamentano il comportamento finanziario dell’impresa e proteggono gli interessi del creditore. Esaminiamo più da vicino questi aspetti critici.

Principali indicatori economici, patrimoniali e finanziari

  1. PFN/Ebitda: Il rapporto tra l’indebitamento finanziario netto (PFN) e l’utile ante imposte, ammortamenti e svalutazioni (Ebitda) è un indicatore chiave della capacità di un’impresa di generare reddito sufficiente per coprire gli oneri finanziari. Un rapporto più basso indica una maggiore capacità di rimborso del debito.
  2. DSCR (Debt Service Coverage Ratio): Questo rapporto misura la capacità dell’azienda di generare reddito sufficiente per coprire i pagamenti degli interessi e il capitale del debito. Un DSCR superiore a 1 indica che l’impresa ha sufficienti entrate per coprire i suoi obblighi di servizio del debito.
  3. Debito/Equity: Questo indicatore mostra il rapporto tra il debito e il patrimonio netto dell’impresa. Un’elevata percentuale di debito rispetto al patrimonio netto può indicare un rischio finanziario più elevato.
  4. CCC (Ciclo di Conversione del Capitale Circolante): Il CCC è composto da tre componenti: il periodo medio di incasso dai clienti (DSO), il periodo medio di pagamento ai fornitori (DPO) e il periodo medio di rotazione delle scorte (DIO). Un CCC più breve indica una gestione più efficiente del capitale circolante.

Il ruolo del rating nel credito alle PMI: determinanti del tasso d’interesse

Nell’ambito del finanziamento alle piccole e medie imprese (PMI), il rating svolge un ruolo cruciale nella valutazione del merito creditizio e nella determinazione delle condizioni finanziarie. Vediamo come il rating influenza l’accesso al credito e i tassi d’interesse applicati, oltre a esaminare i principali parametri che determinano il costo complessivo del finanziamento.

Rating interno ed esterno

In molti casi, le istituzioni finanziarie utilizzano un modello interno per valutare il rating delle PMI, confrontando i dati di bilancio dell’impresa e la loro evoluzione nel tempo non solo con il settore di appartenenza, ma anche con la regione in cui operano. Questo processo consente alle banche di valutare il rischio finanziario specifico di ciascuna impresa e di personalizzare le condizioni di finanziamento in base a tale valutazione.

Successivamente, un provider esterno eseguirà una valutazione del merito creditizio, utilizzando diversi parametri per determinare il rating dell’impresa. Questa valutazione tiene conto di vari fattori, tra cui la solidità finanziaria, la gestione del debito, la stabilità del cash flow e la capacità dell’impresa di soddisfare i suoi obblighi finanziari.

Impatto del rating sul tasso d’interesse

Il rating determina in prima istanza se un progetto verrà finanziato o meno, in quanto le istituzioni finanziarie tendono ad essere più selettive nel concedere finanziamenti a imprese con rating più bassi. In secondo luogo, il rating influisce sul tasso d’interesse applicato al finanziamento.

Il tasso d’interesse può essere fisso o variabile.

Nel caso di un tasso fisso, l’istituto di credito prenderà in considerazione il tasso swap (IRS) ad una determinata scadenza.

Per un tasso variabile, verrà considerato l’Euribor ad una determinata scadenza. Il rating determinerà lo spread applicato durante la durata contrattuale: maggiore è il rischio associato all’impresa, maggiore sarà lo spread applicato e di conseguenza più alto sarà il tasso d’interesse complessivo.

Principali parametri determinanti il tasso d’interesse

  • TAN (Tasso Annuo Nominale): Il TAN rappresenta il tasso d’interesse annuo espresso come percentuale del capitale prestato. È il costo base del prestito senza considerare eventuali spese accessorie.

  • APR (Annual Percentage Rate): L’APR rappresenta il costo totale del prestito espresso come tasso d’interesse annuo, includendo tutti i costi e le commissioni associate al finanziamento.

  • TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale): Il TAEG rappresenta il tasso d’interesse annuo che tiene conto non solo del TAN, ma anche di tutti gli altri costi associati al finanziamento, inclusi eventuali spese di istruttoria, assicurazioni obbligatorie e commissioni.

Covenants nel contratto di finanziamento

  1. Pari Passu: Questo covenant assicura che tutti i creditori abbiano lo stesso grado di priorità nei pagamenti da parte dell’impresa. In caso di default, tutti i creditori devono essere trattati in modo equo.
  2. Negative Pledge: Questo impedisce all’impresa di concedere garanzie su determinati asset senza il consenso dei creditori esistenti, proteggendo così gli interessi dei creditori.
  3. Limiti di Indebitamento: Questi covenants impongono limiti massimi sull’indebitamento dell’impresa, sia in termini assoluti che in rapporto ai suoi guadagni o al valore degli asset.
  4. Change of Control: Questo covenant può essere attivato nel caso in cui ci sia un cambio di controllo dell’impresa. I creditori possono richiedere il rimborso anticipato del debito o modificare i termini del contratto di finanziamento.
  5. Limiti ai Dividendi: Questi covenants limitano la capacità dell’impresa di distribuire dividendi ai suoi azionisti fino a quando non viene raggiunto un determinato livello di redditività o indebitamento.