Quando le piccole e medie imprese (PMI) si avvicinano a istituti di credito o investitori per ottenere finanziamenti, vengono sottoposte a un’istruttoria approfondita che include la valutazione di diversi indicatori economici, patrimoniali e finanziari.
Inoltre, durante la negoziazione del contratto di finanziamento, vengono spesso inseriti covenants che regolamentano il comportamento finanziario dell’impresa e proteggono gli interessi del creditore. Esaminiamo più da vicino questi aspetti critici.
Principali indicatori economici, patrimoniali e finanziari
- PFN/Ebitda: Il rapporto tra l’indebitamento finanziario netto (PFN) e l’utile ante imposte, ammortamenti e svalutazioni (Ebitda) è un indicatore chiave della capacità di un’impresa di generare reddito sufficiente per coprire gli oneri finanziari. Un rapporto più basso indica una maggiore capacità di rimborso del debito.
- DSCR (Debt Service Coverage Ratio): Questo rapporto misura la capacità dell’azienda di generare reddito sufficiente per coprire i pagamenti degli interessi e il capitale del debito. Un DSCR superiore a 1 indica che l’impresa ha sufficienti entrate per coprire i suoi obblighi di servizio del debito.
- Debito/Equity: Questo indicatore mostra il rapporto tra il debito e il patrimonio netto dell’impresa. Un’elevata percentuale di debito rispetto al patrimonio netto può indicare un rischio finanziario più elevato.
- CCC (Ciclo di Conversione del Capitale Circolante): Il CCC è composto da tre componenti: il periodo medio di incasso dai clienti (DSO), il periodo medio di pagamento ai fornitori (DPO) e il periodo medio di rotazione delle scorte (DIO). Un CCC più breve indica una gestione più efficiente del capitale circolante.
Il ruolo del rating nel credito alle PMI: determinanti del tasso d’interesse
Nell’ambito del finanziamento alle piccole e medie imprese (PMI), il rating svolge un ruolo cruciale nella valutazione del merito creditizio e nella determinazione delle condizioni finanziarie. Vediamo come il rating influenza l’accesso al credito e i tassi d’interesse applicati, oltre a esaminare i principali parametri che determinano il costo complessivo del finanziamento.
Rating interno ed esterno
In molti casi, le istituzioni finanziarie utilizzano un modello interno per valutare il rating delle PMI, confrontando i dati di bilancio dell’impresa e la loro evoluzione nel tempo non solo con il settore di appartenenza, ma anche con la regione in cui operano. Questo processo consente alle banche di valutare il rischio finanziario specifico di ciascuna impresa e di personalizzare le condizioni di finanziamento in base a tale valutazione.
Successivamente, un provider esterno eseguirà una valutazione del merito creditizio, utilizzando diversi parametri per determinare il rating dell’impresa. Questa valutazione tiene conto di vari fattori, tra cui la solidità finanziaria, la gestione del debito, la stabilità del cash flow e la capacità dell’impresa di soddisfare i suoi obblighi finanziari.
Impatto del rating sul tasso d’interesse
Il rating determina in prima istanza se un progetto verrà finanziato o meno, in quanto le istituzioni finanziarie tendono ad essere più selettive nel concedere finanziamenti a imprese con rating più bassi. In secondo luogo, il rating influisce sul tasso d’interesse applicato al finanziamento.
Il tasso d’interesse può essere fisso o variabile.
Nel caso di un tasso fisso, l’istituto di credito prenderà in considerazione il tasso swap (IRS) ad una determinata scadenza.
Per un tasso variabile, verrà considerato l’Euribor ad una determinata scadenza. Il rating determinerà lo spread applicato durante la durata contrattuale: maggiore è il rischio associato all’impresa, maggiore sarà lo spread applicato e di conseguenza più alto sarà il tasso d’interesse complessivo.
Principali parametri determinanti il tasso d’interesse
- TAN (Tasso Annuo Nominale): Il TAN rappresenta il tasso d’interesse annuo espresso come percentuale del capitale prestato. È il costo base del prestito senza considerare eventuali spese accessorie.
- APR (Annual Percentage Rate): L’APR rappresenta il costo totale del prestito espresso come tasso d’interesse annuo, includendo tutti i costi e le commissioni associate al finanziamento.
- TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale): Il TAEG rappresenta il tasso d’interesse annuo che tiene conto non solo del TAN, ma anche di tutti gli altri costi associati al finanziamento, inclusi eventuali spese di istruttoria, assicurazioni obbligatorie e commissioni.
Covenants nel contratto di finanziamento
- Pari Passu: Questo covenant assicura che tutti i creditori abbiano lo stesso grado di priorità nei pagamenti da parte dell’impresa. In caso di default, tutti i creditori devono essere trattati in modo equo.
- Negative Pledge: Questo impedisce all’impresa di concedere garanzie su determinati asset senza il consenso dei creditori esistenti, proteggendo così gli interessi dei creditori.
- Limiti di Indebitamento: Questi covenants impongono limiti massimi sull’indebitamento dell’impresa, sia in termini assoluti che in rapporto ai suoi guadagni o al valore degli asset.
- Change of Control: Questo covenant può essere attivato nel caso in cui ci sia un cambio di controllo dell’impresa. I creditori possono richiedere il rimborso anticipato del debito o modificare i termini del contratto di finanziamento.
- Limiti ai Dividendi: Questi covenants limitano la capacità dell’impresa di distribuire dividendi ai suoi azionisti fino a quando non viene raggiunto un determinato livello di redditività o indebitamento.
Garanzie prestate dai soci della Srl e altre garanzie aziendali
Le garanzie prestate dai soci della Srl spesso includono la fidejussione personale, in cui i soci si impegnano personalmente a garantire il rimborso del debito.
Altre garanzie aziendali possono includere il pegno sulle quote della società, il pegno su beni mobili come macchinari e attrezzature, e l’ipoteca su beni immobili aziendali. Il costo di queste garanzie può variare a seconda della loro natura e del rischio associato.
Garanzie prestate dai Confidi e dal Medio Credito Centrale: supporto finanziario per le PMI
Oltre alle garanzie prestate dai soci e dalle imprese stesse, le piccole e medie imprese (PMI) possono beneficiare del supporto finanziario offerto da enti specializzati come i Consorzi Fidi (Confidi) e il Medio Credito Centrale (MCC).
Queste istituzioni offrono garanzie sui prestiti, fornendo ulteriori livelli di sicurezza per i creditori e facilitando l’accesso delle PMI al credito. Vediamo più da vicino come funzionano queste garanzie.
Garanzie dei Confidi
I Confidi sono associazioni mutualistiche senza scopo di lucro che forniscono garanzie sui prestiti alle imprese associate. Le PMI che richiedono finanziamenti possono presentare la domanda di garanzia al Confidi, che valuterà la richiesta e, se approvata, garantirà una percentuale del finanziamento, solitamente fino all’80% del capitale e degli interessi.
Le garanzie dei Confidi sono un mezzo efficace per ridurre il rischio per gli istituti di credito e quindi rendere più accessibile il credito alle PMI. Inoltre, offrono alle imprese la possibilità di ottenere condizioni più favorevoli sui prestiti, come tassi di interesse più bassi o periodi di rimborso estesi.
Garanzie del Medio Credito Centrale
Il Medio Credito Centrale (MCC) è un’istituzione finanziaria controllata dallo Stato che opera nel settore della finanza agevolata per sostenere lo sviluppo delle PMI italiane.
Una delle principali attività del MCC è fornire garanzie sui finanziamenti concessi alle PMI da parte degli istituti di credito.
Analogamente ai Confidi, il MCC offre garanzie fino all’80% del capitale e degli interessi sui prestiti alle PMI. Questo meccanismo di garanzia riduce il rischio per gli istituti di credito e facilita l’accesso al credito per le PMI, specialmente per quelle che potrebbero non avere garanzie sufficienti da offrire ai creditori.
Costi e Benefici delle Garanzie dei Confidi e del MCC
Le garanzie dei Confidi e del MCC comportano generalmente costi per le imprese beneficiarie, sotto forma di commissioni o premi di garanzia.Tuttavia, questi costi sono spesso inferiori rispetto a quelli delle garanzie tradizionali offerte da istituti di credito privati.
Conclusione
In sintesi, la valutazione degli indicatori finanziari e l’inclusione di covenants nel contratto di finanziamento sono fondamentali per proteggere gli interessi dei creditori e garantire la sostenibilità finanziaria delle PMI.
Le garanzie prestate dai soci e dalle imprese forniscono ulteriori livelli di sicurezza per i creditori, anche se comportano costi aggiuntivi per l’azienda. La comprensione di questi aspetti è essenziale per una gestione finanziaria prudente e una pianificazione strategica efficace.
(Fonte: Investing.Com)
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