[BNPL for Business] Tassi Bce: la lenta discesa prosegue come da copione. I commenti degli analisti

L’inflazione non ha riservato sorprese e la Bce ha dato la seconda sforbiciata ai tassi d’interesse nel 2024, portandoli al 3,50%. Fin qui, tutto come da copione. Ma adesso? Per capire quale saranno le prossime mosse di Francoforte e quale effetto avranno sui mercati, Investing.com ha raccolto i commenti degli analisti sull’ultima riunione dell’Eurotower.

Kaspar Hense, BlueBay Senior Portfolio Manager, Investment Grade, RBC BlueBay

Come previsto, la Bce ha tagliato nuovamente i tassi al 3,5%. Con l’inflazione headline in rapida discesa, che si prevede scenderà presto al di sotto del 2%, la Bce è ancora in una posizione forte per continuare a tagliare ulteriormente con una crescita che, nella migliore delle ipotesi, è lenta. Prevediamo un altro taglio dei tassi a dicembre e altri tre nella prima metà del 2025 a sostegno dell’economia e ci aspettiamo che i tassi si aggirino intorno al 2,5% a metà del prossimo anno.

Pur essendo ancora al di sopra della neutralità, il mercato rimane troppo concentrato sulla crescita. Il potenziale di crescita in Europa è basso, ma in Giappone è peggiore, eppure la BoJ continua ad aumentare i tassi per via del rallentamento dell’economia. I tassi di disoccupazione in Europa stanno ancora scendendo in aggregato e la possibilità di maggiori stimoli fiscali, l’anno prossimo, sarà un segnale d’allarme per la Bce, che dovrà anticipare la curva, almeno per il momento.

Nel frattempo, le aspettative degli economisti per l’Europa sono piuttosto forti rispetto a quest’anno, grazie al continuo aumento dei redditi reali disponibili e alla riduzione dei costi dell’energia, che sostiene il settore industriale in difficoltà, unitamente alle prospettive di tassi più bassi. Riteniamo che ciò contrasti con l’anno scorso, in modo troppo ottimistico. La politica monetaria mostra i suoi effetti con un certo ritardo e il rischio di un ulteriore deterioramento del credito rimane elevato.

I tassi sono stati tagliati di 25 punti base, in linea con le aspettative del mercato, e la BCE ha ribadito che i tassi stessi devono rimanere ristretti per raggiungere l’obiettivo di inflazione del 2%. Un aspetto che emerge è che la BCE ha sottolineato come l’inflazione risulti ancora persistente a causa dei salari che “continuano a crescere a un ritmo elevato”.

Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm

Preso atto dei progressi significativi sul fronte inflazione che si sono registrati nel corso dell’ultimo anno, il Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea ha optato per un secondo taglio dei tassi d’interesse da 0,25 punti base, che porta il tasso sui depositi al 3,50%. Prosegue dunque il processo di allentamento della politica monetaria iniziato a giugno, anche se il ritmo dei tagli sarà graduale e sarà determinato dalla velocità con cui l’inflazione si avvicinerà all’obiettivo del 2% stabilito dalla Fed. Nonostante le preoccupazioni per l’indebolimento della crescita, le pressioni inflazionistiche rimangono consistenti, in particolare nel settore dei servizi.

Appare ormai chiaro quanto il Consiglio Direttivo stia seguendo un approccio data dependent e dovrà valutare la risposta dell’inflazione alla mossa di oggi prima di considerare ulteriori tagli. Un nuovo taglio dei tassi in ottobre al momento non appare scontato.

Felix Feather, Economista di abrdn

Non ci sono state sorprese, né in merito all’ultima decisione di politica monetaria della BCE – che ha visto un taglio del tasso di deposito pari a 25 punti base – né per quanto riguarda le indicazioni contenute nel comunicato stampa che l’ha accompagnata.

È importante notare che il comunicato stampa si è concentrato soprattutto sulle prospettive dell’inflazione, menzionando solo di sfuggita il continuo rallentamento della crescita dell’Eurozona.

A nostro avviso, questo testimonia la cautela dei policymaker. Ci aspettiamo quindi che la BCE si muova lentamente per normalizzare la politica, a meno che non si verifichi un rapido deterioramento delle prospettive di crescita.

Antonella Manganelli, AD di Payden & Rygel Italia

La Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi di interesse, per la seconda volta in tre mesi, al 3,50% con un taglio di 25 punti base, in linea con le aspettative del mercato e con una decisione unanime da parte del Consiglio. Prosegue, pertanto, l’approccio cauto e la lenta risoluzione della posizione aggressiva assunta dalla Banca Centrale per combattere l’elevata inflazione nell’Eurozona.

Tuttavia, la Presidente Lagarde ha affermato che in generale l’inflazione si sta muovendo come previsto e ha mantenuto stabili le aspettative per il futuro, prevedendo un ritorno dell’inflazione all’obiettivo del 2% entro la fine del 2025.

Le previsioni per la crescita economica dell’Eurozona sono state leggermente riviste al ribasso per i prossimi anni, poiché investimenti e spesa dei consumatori sono appesantiti dagli alti tassi di interesse. La crescita prevista dalla BCE per quest’anno è di 0,8% (contro il precedente 0,9%) e di 1,3% nel 2025 (contro il precedente 1,4%).

La banca centrale ha inoltre annunciato che abbasserà di 0,6 punti percentuali anche gli altri due tassi di interesse di riferimento nell’ambito di una revisione del proprio quadro operativo, con l’obiettivo di ridurne il divario con il tasso di deposito, attraverso il quale si indirizza la politica economica.

Infine, Lagarde ha ribadito durante la conferenza la dipendenza delle prossime mosse dai dati macroeconomici, e non da un solo dato puntuale. Avendo trasmesso un tono più neutrale possibile, sembra che la possibilità di un ulteriore taglio ad ottobre rimanga ancora in corsa.

La reazione dei mercati è stata abbastanza attenuata. L’euro è leggermente salito, mentre i tassi delle obbligazioni governative dell’area euro si sono mossi al rialzo, ma non in modo eccessivo ed in linea con il trend già registrato in giornata.

(Fonte: Investing.com)

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