Il governo ha accelerato inaspettatamente i tempi per l’approvazione dello schema del ddl che dovrà essere inviato al parlamento entro il 20 ottobre. Come nel 2023, anche quest’anno sarà varato un decreto “anticipi” per alcune spese.
Il governo ha accelerato i tempi per l’approvazione della legge di bilancio 2024, che sarà presentata al Consiglio dei ministri martedì sera. Inizialmente, si prevedeva di discutere solo il Documento programmatico di bilancio (Dpb) da inviare a Bruxelles, ma nell’ordine del giorno compare anche lo schema della legge di bilancio, che secondo il calendario deve essere inviata al parlamento entro il 20 ottobre. Prima della legge completa, come l’anno scorso sarà varato un decreto che anticiperà alcune spese, come l’adeguamento delle pensioni, fondi per il pubblico impiego e il Bonus Natale per le famiglie a basso reddito.
Extraprofitti, taglio del cuneo fiscale, pensioni e sanità: i primi dettagli della Manovra 2024
La manovra, apprende l’Ansa, conferma i tagli alla spesa per ministeri ed enti locali, una misura delicata su cui si sta lavorando sotto la guida del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Sul tavolo, invece, resta aperta la questione del contributo richiesto alle banche per sostenere l’economia, un tema che divide Lega e Forza Italia. Tra le ipotesi, scrive il Corriere della Sera, figurano sia un intervento sulle stock option, sia l’idea di iniettare liquidità allo Stato attraverso le imposte differite attive (Dta). Si esclude un aumento temporaneo dell’Ires per settori come energia e assicurazioni, e si vaglia l’opzione del contributo volontario. Il governo ribadisce che non ci saranno aumenti di tasse per persone o aziende. Le entrate, infatti, arriveranno soprattutto da tagli e razionalizzazione delle spese. Il decreto “anticipi” sarà più modesto rispetto a quello del 2023, con un valore tra 1 e 1,5 miliardi di euro, utilizzando una parte dell’extra gettito fiscale. La manovra, del valore stimato di 25 miliardi di euro, prevede interventi in favore dei redditi medio-bassi e delle famiglie con figli. Confermati anche il taglio del cuneo fiscale e l’Irpef a tre aliquote, che diventeranno misure strutturali, abbassando la pressione fiscale dal 42,3 per cento nel 2024 al 42,1 per cento nel 2025. I tagli alla spesa pubblica, per un totale di 3 miliardi, saranno gestiti in modo flessibile dai singoli ministeri. Sono previste risorse per la sanità, con circa 3,2 miliardi di euro per assumere medici e infermieri, e stanziamenti per i contratti del pubblico impiego 2025-2027. Sul fronte pensionistico, si punta a incentivare il prolungamento della vita lavorativa con il bonus Maroni. Si punta anche a confermare nel 2025 il bonus ristrutturazioni al 50 per cento, ma solo per le prime case: per tutte le altre da gennaio scenderà al 36 per cento.
(Fonte: Lettera43)
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