Il commercio online sta crescendo in tutta Europa, ma in ogni Paese batte una strada diversa. Soprattutto per quel che riguarda i pagamenti. Se in Italia, Francia e Germania le transazioni per gli acquisti online vengono regolate soprattutto con i portafogli digitali, in Belgio e Irlanda i consumatori utilizzano prevalentemente le carte di debito e prepagate, mentre in Olanda, Polonia e Finlandia lo strumento a cui si fa maggiormente ricorso sono i pagamenti da conto a conto (account2account, A2A). A indagare le abitudini dei cittadini del Vecchio Continente al momento di pagare un acquisto fatto online è il Global payment report 2024 di Worldpay, che rileva come tutti i mercati analizzati abbiano in comune la forte crescita della modalità Buy now pay later (Bnpl).

Nel nostro Paese più di un terzo (35%) dei pagamenti per gli acquisti online passa attraverso i digital wallet e solo in Gran Bretagna viene registrata una percentuale superiore (38%). Sono molto utilizzate anche le carte di debito e le prepagate, che si sono ritagliate una fetta di mercato del 25%, e le carte di credito (21%). I pagamenti da conto a conto rappresentano quasi un decimo del totale (9%), mentre il Bnpl si è attestato al 6%. I contanti alla consegna sono infine un fenomeno ormai marginale, adottato solo dal 3% degli acquirenti. La nazione in cui la modalità di acquisto che consente di pagare a rate ha riscosso il maggior successo è la Germania: a Berlino il Bnpl ha già raggiunto il 21%. E valori altrettanto alti vengono fatti registrare dai pagamenti da conto a conto (24%). Quest’ultimo metodo di pagamento domina il mercato del Nord Europa: in Olanda e in Polonia è già arrivato ai due terzi del totale, rispettivamente al 64% e al 68%. Anche in Svezia (30%) e Finlandia (33%) è stato però adottato molto rapidamente. Il Bnpl, infine, è molto diffuso anche in Svezia (21%) e mostra ottimi tassi di adozione in Norvegia (15%), Belgio (13%), Danimarca (12%) e Paesi Bassi (11%). Non ha invece ancora sfondato in Spagna (2%), Polonia (3%) e Irlanda (3%).

A dettare questi sviluppi, così differenti da Paese a Paese, sono molteplici fattori. Da un lato ci sono le abitudini: nei mercati con un’alta diffusione delle carte di credito i consumatori hanno naturalmente continuato ad usarle anche online, direttamente oppure inserendole all’interno di un portafoglio digitale. Dall’altra ci sono le politiche portate avanti dagli operatori nel settore dei pagamenti: nel Nord Europa, per esempio, sono stati sviluppati sistemi come iDeal (Paesi Bassi) e Swish (Svezia) che hanno offerto la possibilità di trasferire facilmente le somme di denaro da conto a conto in tempo reale a costi inferiori rispetto ai pagamenti con carta.

Grafico a cura di Silvano Di Meo
Grafico a cura di Silvano Di Meo 

Secondo il Global payment report la modalità di pagamento con i più ampi margini di crescita è il Buy now pay later che, non a caso, sta allargando la propria platea di utilizzatori in tutti i Paesi a ritmi molto interessanti. La sua forza sta nell’andare incontro sia alle esigenze dei compratori che dei venditori. I primi hanno la possibilità di acquistare merci e servizi senza dover sborsare subito l’intero importo. Una possibilità apprezzata soprattutto dai giovani, che spesso preferiscono evitare l’uso di carte di credito, senza contare che l’assenza di interessi per brevi periodi rende il Bnpl una soluzione più conveniente rispetto ai finanziamenti tradizionali. Dal punto di vista dei commercianti, invece, il Bnpl migliora le vendite e aumenta il valore medio degli ordini. I consumatori sono più infatti inclini a completare un acquisto quando sanno di poter pagare a rate.

Secondo le stime contenute nell’osservatorio Innovative payment del Politecnico di Milano gli acquisti effettuati con il Bnpl in Italia sono quasi quintuplicati nell’arco di soli due anni, passando dal miliardo del 2021 ai 4,6 miliardi del 2023. Di questi 3,5 miliardi hanno riguardato acquisti online (più 81% rispetto al 2022) e i restanti 1,1 miliardi acquisti nei negozi fisici (più 43%).

 

Grafico a cura di Silvano Di Meo
Grafico a cura di Silvano Di Meo 

A gettare uno sguardo verso il futuro è invece Deloitte, che prevede che la crescita del Bnpl in Europa nei prossimi cinque anni si attesti al 12% annuo, anche grazie alla crescente integrazione delle soluzioni con i sistemi presso i punti vendita (pos) e all’ampliamento dell’offerta che porta a ricomprendere nel perimetro “allargato” del Bnpl, oltre alla soluzione di dilazione non onerosa (il cosiddetto pay in X) anche soluzioni di finanziamento digitale o pos lending (con costi finanziari sostenuti dal cliente finale), sempre però caratterizzati da processi molto snelli e in tempo reale.

Gli sviluppi del Bnpl dovranno però anche fare i conti con le novità normative in arrivo. Alla fine dell’anno scorso è stata aggiornata la direttiva comunitaria sul credito al consumo, che stabilisce che il Bnpl è a tutti gli effetti una forma di credito al consumo e come tale deve essere trattata. Questo significa che, a partire dal recepimento della direttiva da parte dei singoli Stati, gli operatori introdurre presidi di trasparenza, tutela e identificazione del cliente oggi non previsti come, per esempio, informativa pre-contrattuale, verifica sul potenziale sovraindebitamento del cliente e controlli di identità ai fini anti-riciclaggio. Novità che porteranno inevitabilmente a significativi cambiamenti nel settore.

(Fonte: LaRepubblica)

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