La mossa restrittiva della BoJ prevede un rialzo dello 0,25 per cento, il più alto dal 2008. Viene dimezzato anche il massiccio piano di acquisto delle obbligazioni statali.
Mercoledì la Banca del Giappone ha alzato i tassi di interesse con una mossa per lo più inaspettata, compiendo un altro passo verso l’eliminazione graduale di un decennio di enormi stimoli. La decisione, che ha sfidato le aspettative dominanti del mercato secondo le quali la BoJ avrebbe mantenuto i tassi invariati, porta il tasso a breve termine a livelli mai visti dal 2008: è stato previsto un rialzo dello 0,25 per cento, da una fascia compresa tra lo zero e lo 0,1 per cento in linea con le stime degli analisti. Viene dimezzato contemporaneamente il massiccio piano di acquisto delle obbligazioni statali. Il passaggio del Giappone a una politica monetaria più restrittiva contrasta con la tendenza ad abbassare i tassi di interesse da parte delle altre principali economie, con la Federal Reserve americana che mercoledì dovrebbe annunciare un taglio dei tassi a settembre.
La Banca ha rivisto al rialzo le stime sull’inflazione per il 2025
Il governatore della Banca, Kazuo Ueda, non ha escluso un altro aumento dei tassi di interesse quest’anno e ha segnalato la disponibilità della banca ad aumentare costantemente i costi di finanziamento a livelli ritenuti neutrali per l’economia nei prossimi anni. L’istituto ha messo in guardia sui rischi inflattivi, dovuti ai più alti costi dei beni importati, rivedendo al rialzo le previsioni sull’inflazione per l’anno fiscale 2025 al 2,1 per cento dall’1,9 per cento. Il valore degli acquisti di obbligazioni effettuati su base mensile, tra cui i fondi negoziati di investimento (Etf), passerà gradualmente a 3 mila miliardi di yen (18 miliardi euro), dai precedenti 6 mila miliardi, a partire dal trimestre gennaio-marzo 2026.
(Fonte: Lettera43)
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