Rispetto ai livelli del 2021, l’interesse per l’educazione finanziaria ha registrato tra gli italiani una crescita del 12%. Instagram conquista sempre di più i giovani che lo usano sia per informarsi, sia per ricercare consigli di investimento. È quanto emerge dall’”Osservatorio Edufin Pictet Am 2024: Educare al futuro”
Gli ultimi dati Ocse relativi al livello di alfabetizzazione finanziaria degli italiani evidenziano ancora delle forti lacune e gravi ritardi rispetto al contesto globale ed europeo. Anche se qualcosa si muove, come rileva l’”Osservatorio Edufin Pictet Am 2024: Educare al futuro” dal quale emerge che tra gli italiani cresce l’interesse per l’educazione finanziaria e in particolare i giovani si dimostrano sempre più attenti al tema. La ricerca è stata realizzata da Pictet Asset Management sotto la direzione di Nicola Ronchetti, fondatore e ceo di Finer Finance Explorer (istituto di ricerca specializzato in ambito finanziario), coinvolgendo 5 mila individui, di cui 2.500 investitori finali.
Dall’indagine emerge come l’educazione finanziaria viene sempre più percepita come strumento chiave per realizzare i propri progetti di vita in un contesto improntato alla complessità economica. Rispetto ai livelli del 2021, l’interesse per l’educazione finanziaria ha registrato una crescita del 12%; tra i giovani, in particolare, oltre il 40% del campione desidera aumentare il proprio livello di conoscenza finanziaria. Per la prima volta quest’anno la quota di quanti dichiarano di informarsi quotidianamente o settimanalmente su temi economico-finanziari ha raggiunto il 38% superando quella di quanti vi si dedicano esclusivamente durante eventi eccezionali una tantum (pari al 33% nel 2024).
Partendo dagli obiettivi, il 41% del campione dichiara di voler accrescere le proprie conoscenze finanziarie per realizzare i propri progetti di vita, seguito da un 25% che desidera imparare a risparmiare e un 23% che vuole sapere come investire correttamente il proprio risparmio. Nonostante il maggiore interesse verso la materia, gli investitori e i risparmiatori coinvolti continuano a non trovare gli strumenti adeguati per approfondire e ampliare le proprie conoscenze finanziarie. In effetti, se nel 2021 la difficoltà nel comprendere la materia era al primo posto (31% degli intervistati), dal 2022 quest’ultima ha ceduto il podio alla percezione di mancanza di contenuti o di referenti ritenuti affidabili, aumentata del 17% negli ultimi tre anni e indicata oggi come principale ostacolo dal 35% del campione. In particolare, negli ultimi dodici mesi, la percezione di scarsità di contenuti di qualità e referenti di fiducia è aumentata fino al 5% in tutti i segmenti di investitori e tipologie di risparmiatori. Dall’indagine emerge al contempo come risparmiare sia diventato sempre più difficile, principalmente per gli effetti dell’inflazione che abbiamo sperimentato negli ultimi anni e del rialzo dei tassi. A conferma di ciò, il 46% del campione dichiara di non riuscire a risparmiare, mentre per il restante 33% dei casi, solamente il 12% riesce a risparmiare oltre il 10% dello stipendio percepito.
I social network si confermano tra i principali canali di informazione finanziaria, con una crescita di circa il 10% in tre anni. In particolare, Instagram conquista sempre di più i giovani che nel 35% circa dei casi lo usano sia per informarsi, sia per ricercare consigli di investimento. Di contro, l’individuazione di contenuti e/o referenti adeguati rimane l’ostacolo principale per il 39% del campione.
“Negli ultimi quattro anni la crescente complessità dei mercati finanziari, unita alle incertezze geopolitiche ed economiche, ha indubbiamente alimentato un maggiore interesse per la materia, la cui conoscenza e comprensione è ritenuta oggi cruciale da tutti per riuscire a realizzare i propri progetti di vita”, sottolinea Daniele Cammilli, head of marketing di Pictet Asset Management. Tuttavia, prosegue, “continua a persistere un gap tra quelle che sono le iniziative promosse in questo ambito e l’effettiva crescita del livello di alfabetizzazione finanziaria in Italia. Ciò appare evidente sia nella difficoltà a trovare contenuti adeguati, sia nelle scelte di investimento che risultano spesso inefficienti e focalizzate sul breve termine”. Esempio emblematico di questa tendenza, secondo Cammilli, sono i giovani: “Oltre la metà di loro si informa quasi quotidianamente su temi finanziari, prediligendo i canali social – in particolare Instagram – salvo poi non ritenersi soddisfatti dei contenuti e dell’affidabilità dei referenti. A questa difficoltà è imputabile l’incapacità di vedere il risparmio e gli investimenti in un’ottica di lungo termine, disciplinata da una attenta pianificazione finanziaria”.
In base all’indagine, l’orizzonte di breve periodo continua, infatti, a dominare le scelte di investimento, complice la complessità dello scenario macro e la difficoltà a risparmiare. Il 70% della popolazione dichiara di soffrire di ansia finanziaria, alimentata a sua volta da una diffusa avversione al rischio e un’insufficiente conoscenza finanziaria. Tra gli investitori, il 47% del campione italiano investe in obbligazioni e il 22% in immobili. Mentre i giovani risparmiatori, più propensi a investire in azioni in ottica di lungo termine, continuano a mostrare poco interesse e scarsa conoscenza della previdenza complementare e di strumenti come i Pac (piani di accumulo). Infine, negli ultimi anni si registra un progressivo sviluppo della digitalizzazione della finanza. Ad oggi, oltre il 40% di boomer e genX si avvale del banking online, mentre tra i più giovani questo strumento è affiancato e, nel caso della genZ, superato dal trading on line e dall’acquisto di crypto valute.
(Fonte: LaRepubblica)
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