Il ministro dell’Economia suggerisce alle banche di fare maggiori iniziative per i giovani: magari un bel conto corrente a zero commissioni e con qualche rendimento sarebbe l’ideale. In alternativa le banche resteranno solo per i tanti anziani della nostra società quando la moneta del popolo sarà un’altra.
La banca non è un algoritmo, ha ammonito il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. E la battuta è sembrata anche un avvertimento molto fondato, se si leggono le tre pagine dedicate alle criptomonete dal governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta nel suo discorso alla relazione annuale dell’Abi. Il numero uno di via Nazionale ha sottolineato come bitcoin e affini, che non siano token emessi da banche, sono investimenti rischiosi perché non hanno un sottostante – Paolo Savona ci ha insegnato da tempo che sono un credito senza un debitore – e non corrispondono alle tre condizioni per essere considerati moneta: mezzo di pagamento, riserva di valore e unità di conto.
Micar per arginare il fenomeno
Panetta, che ha parlato di fronte a una platea foltissima di pubblico accaldato nella sala di Confindustria, ha anche ricordato che ci proverà l’Unione Europea a mettere un freno a un investimento rischioso che solo per ora ha esigui fedeli. Come? Con la solita direttiva denominata, come al solito cripticamente, MiCar.
Sulla eseguità del fenomeno ci sono tesi discordanti. Da tempo i giovani si rivolgono alle criptovalute in sostituzione della paghetta e delle scommesse calcistiche – lo vediamo un po’ tutti in giro, chissà se capita anche ai banchieri – ma soprattutto, come spesso accade, è nelle note degli interventi che si nasconde la notizia. E così è accaduto anche con Panetta.
Il governatore, che ha parlato subito dopo il presidente dell’Abi Antonio Patuelli – il quale ha ricordato la missione storica e antifascista del mestiere del banchiere – ha consegnato un intervento dove a piè di pagina c’è un dato che deve far riflettere: una recente analisi dell’Eurosistema ha certificato che il 4% dei consumatori europei usa le criptomonete.
Il che, mal contate, significa una decina di milioni di persone, visto che ormai si viene considerati consumatori da poco più di dieci anni di età.
Il monito contro il bancoritmo
Per questo il monito di Giorgetti contro il «bancoritmo» – lo chiamo così – ha ancor più valore: perché il ministro ha anche suggerito alle banche di fare maggiori iniziative per i giovani: magari un bel conto corrente a zero commissioni e con qualche rendimento sarebbe l’ideale.
In alternativa le banche resteranno solo per i tanti anziani della nostra società quando la moneta del popolo sarà un’altra. Fuori dagli sportelli, come predisse Steve Jobs: banking is necessary, banks not. (riproduzione riservata)
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