Il factoring segna un nuovo traguardo: alla fine di maggio 2024 il volume d’affari ha superato i 113 miliardi di euro, il che equivale al 14% del Pil nazionale. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (gennaio-maggio 2023), il settore ha registrato una crescita del 2,46%. L’annuncio è stato fatto da Assifact durante l’Assemblea annuale a Milano, sottolineando in particolare la crescita delle operazioni di supply chain finance, un tipo di factoring che riguarda la gestione dei flussi finanziari lungo la catena di fornitura, che hanno raggiunto un turnover di 11,45 miliardi di euro.
Il factoring si conferma quindi “partner strategico per le imprese, in grado di assicurare una fonte di liquidità versatile e allineata allo sviluppo del fatturato – dice il presidente Massimiliano Belingheri -. La qualità del credito rimane un fattore distintivo dell’attività: le esposizioni lorde deteriorate al 31 dicembre 2023 risultano pari al 3,08% e le sofferenze all’1,44% del totale, in diminuzione rispetto a fine 2022“.
Guardando avanti, il Rapporto Forefact prevede che il secondo semestre del 2024 porterà ulteriori accelerazioni, con un tasso medio di crescita annuale dei volumi del 3,58%. Le operazioni di supply chain finance hanno già visto una crescita del 4,02% nei primi cinque mesi dell’anno rispetto al 2023, raggiungendo un totale di 11,45 miliardi di euro.
Aumenta la qualità del credito
Nonostante un contesto di mercato che ha visto una diminuzione del 3,8% del credito erogato alle imprese, il factoring ha mantenuto una certa stabilità, con un turnover di 290 miliardi di euro alla fine del 2023, in aumento dello 0,87%.
Le operazioni di reverse factoring e confirming nell’ambito della Scf rappresentano circa il 10% del mercato italiano del factoring, con un turnover complessivo di 27,8 miliardi di euro nel 2023, in lieve calo dello 0,73% rispetto al 2022.
La qualità del credito nel settore rimane elevata, con esposizioni lorde deteriorate e sofferenze che rappresentano rispettivamente il 3,08% e l’1,44% del totale delle esposizioni per factoring al 31 dicembre 2023, in diminuzione rispetto al 2022.
L’impatto delle nuove normative sulla Scf non sarà indolore
La supply chain finance, con soluzioni come il reverse factoring e il confirming, ha dominato le discussioni durante l’Assemblea, evidenziando come queste innovative pratiche finanziarie ottimizzino i flussi di denaro lungo la catena di fornitura, migliorando la liquidità aziendale, riducendo i costi e rafforzando le relazioni tra acquirenti e fornitori.
L’adozione di piattaforme digitali per la Scf ha migliorato significativamente l’efficienza degli scambi informativi e facilitato la gestione delle controversie commerciali.
Inoltre, le soluzioni di supply chain finance rappresentano un valido strumento per sostenere la transizione verso pratiche aziendali più sostenibili, incentivando le performance Esg dei fornitori attraverso condizioni di accesso favorevoli ai programmi di Scf.
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