Il nostro Paese passa in due anni dal 37mo al 51mo posto nella classifica mondiale. A fare la differenza servizi online, infrastrutture di Tlc e competenze. Unica eccellenza lo Space Economy Lab della Bocconi: le tecnologie e i dati spaziali determinanti per la trasformazione digitale
L’Italia perde posizioni nel ranking globale dell’e-government, passando in due anni dalla 37esima posizione mondiale alla 51esima, e attestandosi in 28esima posizione se si prende come riferimento soltanto l’area geografica europea. La performance sull’amministrazione digitale del Vcchio continente, però, non risente delle difficoltà italiane, tanto che l’Europa si conferma nella posizione di leadership su scala globale. Non manca però un segnale incoraggiante: in ambito e-government una realtà italiana, lo Space Economy Lab dell’università Bocconi, viene riconosciuto come una delle eccellenze mondiali.
Sono questi i principali elementi che emergono dall’E-Government Survey 2024 del dipartimento per gli Affari economici e sociali delle Nazioni Unite, “Accelerating digital transformation for sustainable development”. Sul podio del ranking globale dei Paesi ci sono Danimarca, Estonia e Singapore, che hanno conquistato i primi tre posti grazie alla qualità dei servizi online, a quella delle infrastrutture di tlc e alle “capacità umane”. Nella top ten compaiono anche, dalla quarta posizione in poi, Corea, Islanda, Arabia Saudita, Regno Unito, Australia, Finlandia e Olanda.
Indice degli argomenti
L’eccellenza dello Space Economy Lab
Tra le eccellenze dell’e-Government su scala globale il report, che è stato presentato a New York da Navid Hanif, assistente segretario generale per lo sviluppo economico, e da Vincenzo Aquaro, capo del dipartimento e-government di Un/Desa, cita lo Space Economy Lab dell’Università Bocconi di Milano.
L’eccellenza dello Space Economy Lab
Tra le eccellenze dell’e-Government su scala globale il report, che è stato presentato a New York da Navid Hanif, assistente segretario generale per lo sviluppo economico, e da Vincenzo Aquaro, capo del dipartimento e-government di Un/Desa, cita lo Space Economy Lab dell’Università Bocconi di Milano.
I progressi globali nella governance digitale
Il report evidenzia più in generale come nonostante l’aggravarsi delle crisi globali negli ultimi anni, le nazioni e le regioni di tutto abbiano accelerato il loro impegno nelle strategie di governo digitale: “Sono stati compiuti a livello globale notevoli progressi – spiega il report – potenziati da investimenti in infrastrutture resilienti e tecnologie all’avanguardia come l’intelligenza artificiale, il cloud computing e la banda larga”, anche se in molti casi risultano ancora da migliorare due aspetti: quello dei servizi pubblici e quello della partecipazione.
I progressi di Africa e Oceania
“L’indagine evidenzia i progressi compiuti nel governo digitale e nel superamento del divario digitale, in particolare in regioni come l’Africa e l’Oceania – sottolinea Li Junhua, sottosegretario generale Onu per gli affari economici e sociali – Anche se il divario non sarà completamente colmato entro il 2030, i progressi recenti rappresentano un’opportunità significativa. Accelerando gli sforzi e adottando soluzioni innovative e inclusive, possiamo garantire che tutte le nazioni beneficino del potere di trasformazione del governo digitale, rendendo la pubblica amministrazione più efficace, resiliente ed equa”.
Il ruolo di “fast mover” per la survey 2024 spetta in ogni caso all’Asia, dove il 53% dei paesi registra valori molto alti sull’E-Government Development Index, mentre in Africa, Mauritius e Sudafrica sono stati promossi per la prima volta nel gruppo dei Paesi ad alto sviluppo di e-government.
(Fonte: CorCom)
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