[BNPL for Business] Detrazioni fiscali sugli investimenti in startup e pmi innovative, ecco perché la bozza della Legge di bilancio non le tocca

Serpeggia il timore che il previsto taglio netto alle detrazioni includa anche quelle in essere a supporto dell’innovazione. Ma una lettura attenta lo esclude.

Il taglio e il riordino delle detrazioni fiscali nella bozza della Legge di bilancio sta facendo discutere. Ma, almeno in un caso, sembrerebbe senza una vera ragione.

Sul web (anche per colpa di ChatGPT) sono recentemente emersi dei dubbi per quanto riguarda una categoria molto importante di detrazione fiscale: quella prevista per l’investimento in startup e pmi innovative che, ricordiamolo, consente a chi investe come persona fisica di detrarre dalle imposte il 30% dell’importo investito in questo tipo di società.

Si tratta di una misura che, da dieci anni, ha consentito di lenire il rischio finanziario e di incentivare così il sostegno con capitali privati dello sviluppo dell’innovazione tecnologica del Paese, contribuendo a portare la finanza privata all’economia reale.

Ebbene, su diversi siti e post sta aleggiando il timore che il previsto taglio netto alle detrazioni, con un limite massimo a 8 mila euro annui, includa anche le agevolazioni sugli investimenti in startup e pmi Innovative, minacciando così la stessa sopravvivenza del comparto dell’innovazione che vedrebbe conseguentemente dissolversi l’investimento privato. E’ questa per esempio la posizione di Giorgio Ciron, direttore di InnovUp (si veda altro articolo di BeBeez).

La buona notizia è che si tratta di timori infondati, poiché non vi è alcun rischio per le detrazioni in esame, che non sono comprese nella norma sul riordino delle detrazioni.

L’avvocato Alessandro Maria Lerro, fondatore e partner di Avvocati.net, sottolinea infatti che l’art. 2 del testo bollinato del DDL di Bilancio introduce un art. 16 ter nel Testo Unico delle Imposte sui Redditi (DPR 22.12.1986, n. 917), prevedendo una forte limitazione alle detrazioni per “oneri e spese”. Gli oneri e le spese sono dettagliatamente enumerati e descritti negli artt. 10 ss. del Testo Unico e tra essi non è ovviamente compreso l’investimento in società innovative, che non è un onere nè una spesa (anche semanticamente) ma, per l’appunto, un investimento o, secondo alcuni, un credito nei confronti dello Stato.

In realtà, le detrazioni per l’investimento in innovative sono oggetto di una legge speciale. E questo, proprio in considerazione delle esigenze di interesse strategico nazionale poste alla base della misura, nonché della indispensabile organicità che la normativa sull’innovazione ha e deve mantenere. Infatti, tali detrazioni determinano un credito verso le Stato che può essere speso in compensazione in un arco di tre anni.

Non è un caso, nota ancora l’avvocato Lerro, se anche la relazione accompagnatoria del DDL di bilancio fa sempre riferimento solo e soltanto a “oneri e spese”, non ad altre categorie di detrazioni e men che mai alle misure previste per incentivare l’investimento in società innovative.

E’ da tener conto, peraltro, che il livello medio delle detrazioni fiscali per oneri e spese (ad es. interessi passivi, spese funerarie, spese mediche e simili) è di ammontare compatibile con i nuovi limiti fissati a 14 mila e 8 mila euro annui, mentre le detrazioni per investimenti in innovative possono essere di gran lunga superiori. Tanto che il limite attuale per anno è di un milione di euro.

Inoltre, a livello organico, non avrebbe senso tagliare le detrazioni e non le deduzioni previste per le società che effettuano i medesimi investimenti.

Ricordiamo infine che, a livello sistematico, con la Legge Centemero su Disposizioni per la promozione e lo sviluppo delle startup e delle piccole e medie imprese innovative mediante agevolazioni fiscali e incentivi agli investimenti, in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la politica attuale del legislatore è indubbiamente orientata a continuare a fornire il massimo supporto a tutti gli strumenti di supporto dell’innovazione e dell’investimento in economia reale, come confermato anche in via informale dal MEF.

(Fonte: Bebeez)

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