“Si poteva fare di più”, ha detto Antonio Tajani a Christine Lagarde.
Bce, troppo timido il primo taglio dei tassi di interesse
Il primo (timido) taglio dei tassi della Bce ha fatto storcere il naso a molti analisti ed osservatori. Persino il nostro Ministro degli Esteri Antonio Tajani, rivolgendosi alla Presidente Christine Lagarde, ha detto che si sarebbe potuto osare di più. La prima mossa della Banca Centrale, richiesta a più voci e doverosa, ha acceso una fiammella di speranza sulla ripresa delle economie europee.
Molti però sono convinti che ancora non è sufficiente a risvegliare il ciclo economico, da troppo tempo rallentato, dell’Eurozona. Al contrario la Bce si dice convinta che ci sarà un progressivo rimbalzo e che si raggiungerà il potenziale produttivo nel 2026. I tanti osservatori e i poteri “forti” sono però dubbiosi e ritengono che il rischio del declino nell’Eurozona non sia stato affatto eliminato. Sopra tutti la Presidente Christine Lagarde ha gelato le aspettative dei più ottimisti dicendo che non è certo che si continuerà con i tagli perchè ancora esistono alcune criticità. Tra queste il settore dei servizi che ancora non è libero dall’inflazione e soprattutto le tensioni provocate dai costi importati.
Bce, un’Eurozona che continua ad essere debole
Gli osservatori più attenti sono così convinti che il tasso di riferimento della BCE non scenderà sotto il 2,5% circa, un punto in meno rispetto a quello attuale. Giocoforza lo stimolo sarà abbastanza limitato. Quello che sembra certo è che questo taglio pare essere davvero troppo timido ed incapace di spezzare l’inerzia verso il basso che pervade l’economia dell’Eurozona. Contro tutte le previsioni le famiglie ,dopo la pandemia e dopo un rapido momento di voglia di spendere, adesso sono molto “risparmiose”.
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