Bce, Panetta: “Non più necessarie condizioni restrittive”
La Banca centrale europea deve tagliare i tassi fino a riportarli a neutralità. Così il governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, in un incontro a Milano alla Bocconi. “Dobbiamo normalizzare la nostra posizione di politica monetaria e spostarci in territorio neutrale – o addirittura espansivo, se necessario”, sottolinea.
“Con un’inflazione vicina all’obiettivo e una domanda interna stagnante, le condizioni monetarie restrittive non sono più necessarie. Nella fase attuale dovremmo concentrarci maggiormente sulla lentezza dell’economia reale: senza una ripresa sostenuta, l’inflazione rischia di essere spinta ben al di sotto dell’obiettivo, aprendo uno scenario che sarebbe difficile da contrastare per la politica monetaria e che quindi andrebbe evitato”.
Ue, Panetta: “Meglio economia zona euro, diminuita volatilità inflazione”
“Dopo un lungo viaggio in terrae incognitae, l’economia dell’area dell’euro è tornata a condizioni più normali. Gli shock di offerta degli ultimi anni sono stati assorbiti, la volatilità dell’inflazione è diminuita e l’inflazione è vicina all’obiettivo”, dice.
Inflazione, Panetta: “Cambiamento amministrazione Usa aggiunge incertezza”
“L’imminente cambiamento dell’amministrazione statunitense aggiunge incertezza alle prospettive dell’inflazione: i cambiamenti nella politica fiscale e commerciale avranno probabilmente un impatto significativo sull’economia, con implicazioni per la politica monetaria”, aggiunge Panetta. “Le politiche attuate dalla nuova amministrazione – continua – potrebbero avere un impatto sulle prospettive di inflazione, ma ad oggi sappiamo troppo poco per fare ipotesi sul probabile impatto”.
Ue, Panetta: “Eurozona con crescita annua di massimo 1% in 2024”
“Il tasso di crescita dello 0,4% registrato nel terzo trimestre ha dato un po’ di tregua dopo due anni di stagnazione, ma non dobbiamo dare troppa importanza a questo dato: la regione rimane in linea con una crescita annua dell’1% al massimo nel 2024. L’attività economica rimane debole nella zona euro”, spiega.
Cina, Panetta: “Politiche per economia? Incerte nel rilanciare crescita”
“In Cina la domanda debole e la prolungata crisi immobiliare hanno depresso l’inflazione e indebolito l’attività economica, portando a interventi monetari e fiscali straordinari. Queste misure hanno sostenuto i mercati finanziari, ma la loro efficacia nel rilanciare la crescita e ripristinare la stabilità dei prezzi rimane incerta”.
Ue, Panetta: “Politiche fiscali restrittive? Rischi per domanda nel 2025”
“Politiche fiscali restrittive? E’ probabile che comprimano la domanda nel 2025”. “Ci sono – spiega – rischi al ribasso per la crescita e quindi per l’inflazione ma sussistono interpretazioni alternative del possibile corso degli eventi”.
Inflazione, Panetta: “Continua a scendere in 2025, in linea con obiettivo”
“Nei prossimi mesi sono attesi alti e bassi, a causa degli effetti base, ma la situazione di partenza è quella in cui l’inflazione continua a scendere nel 2025 e rimane in linea con l’obiettivo”.
Ue, Panetta: “Eurozona con crescita annua di massimo 1% in 2024”
“Il tasso di crescita dello 0,4% registrato nel terzo trimestre ha dato un po’ di tregua dopo due anni di stagnazione, ma non dobbiamo dare troppa importanza a questo dato: la regione rimane in linea con una crescita annua dell’1% al massimo nel 2024. L’attivita economica rimane debole nella zona euro”.
Bce, Panetta: “Torni ad approccio tradizionale, orientamento a medio termine”
“La Bce ora può tornare a un approccio più tradizionale. Le circostanze eccezionali degli ultimi anni – continua – hanno costretto le banche centrali a dare meno peso alle previsioni e vivere giorno per giorno”. Ora, continua Panetta, con la normalizzazione dell’inflazione “la Bce dovrebbe tornare alla tradizione concentrandosi su un orientamento a medio termine”.
Ue, Panetta: “Produzione industriale in calo da due anni, ora sotto livelli pre-pandemia”
“La produzione industriale è in calo da due anni ed è sotto i livelli pre-pandemia”. Panetta evidenzia che gli indicatori anticipatori suggeriscono che il punto di svolta per il settore manifatturiero in difficoltà in Europa non è ancora in vista. “In Germania – sottolinea – la fiducia delle imprese è sui livelli visti nella primavera del 2020 o nel 2009, entrambi periodi che non rappresentano riferimenti particolarmente rassicuranti”.
(Fonte: Affaritaliani)
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